Atti del Convegno Nazionale "L'Europa che vogliamo" - Venezia 2025

In altre parole, il debito federale, statale e locale in Us è il 124% del Pil, in Europa la somma dei debiti comparabili è solo l’82% del Pil, su cui il debito comune in- cide per appena il 2%. Il Governatore della Banca d’Italia Fabio Panetta nelle sue considerazioni finali la settimana scorsa ha insistito su questo punto, ritenendo “cruciale introdurre un titolo pubblico europeo per eliminare alla radice la frammentazione del mercato dei capitali lungo linee nazionali”. Questa innovazione, come ha detto il Gover- natore, ha un duplice obiettivo: finanziare la componente pubblica degli investi- menti e fornire come Europa un riferimento comune, solido e credibile all’intero sistema finanziario. Abbiamo avuto il coraggio di fare l’euro, che è stato un grande successo, ma non ancora quello di accompagnarlo con un’unione fiscale e finanziaria vera: è tempo di superare questa contraddizione. La terza proposta è la semplificazione, indispensabile per preservare l’essenziale vi- talità dell’imprenditoria europea, garantendo biodiversità economica, capacità di innovazione e prospettive di crescita futura, che rischiano altrimenti di essere soffo- cate da un insostenibile e eccessivo gravame di regole. La Commissione europea ha già proposto l’obiettivo di ridurre i costi amministrativi delle imprese del 25% (35% per le imprese al di sotto dei 250 dipendenti) attraverso la semplificazione normativa mediante decreti omnibus. È la strada giusta! È l’inizio! Queste tre proposte vanno lette alla luce di uno scenario globale che ci sta met- tendo di fronte a forti discontinuità, complessità e tensioni. Ma anche grandi op- portunità. La rielezione di Trump alla guida degli Usa ha aperto una fase nuova, caratterizzata da un approccio che mira a ottenere massima risonanza, anche ricorrendo all’iper- bole, all’esagerazione, come abbiamo visto con i dazi. Nell’ondata di dazi decisa da Trump durante il suo primo mandato – molto più contenuta di quella oggi in discussione – si è visto che gli incrementi si sono scaricati tendenzialmente su im- prese e consumatori americani. 6. Conclusioni 105

RkJQdWJsaXNoZXIy NDY5NjA=