Atti del Convegno Nazionale "L'Europa che vogliamo" - Venezia 2025
Lo ha detto con autorevolezza il Presidente Mattarella con il suo “nessun dorma” e l’invito a lavorare insieme per un’Europa più competitiva, tecnologicamente avanzata e più sicura. Lo ha detto Mario Draghi col suo acutissimo Rapporto sulla competitività futura dell’Europa, sostenendo che “aumentare la competitività dell’Ue è necessario per rilanciare la produttività e sostenere la crescita in questo mondo in continua evoluzione”. E ha aggiunto: “Questa è una sfida esistenziale”. È sotto gli occhi di tutti, del resto, il rammarico e il ripensamento degli inglesi per la Brexit. I paesi europei, del resto, citando ancora una volta il Presidente Mat- tarella, “si dividono in due categorie: quelli piccoli e quelli che non hanno ancora compreso di esserlo anch’essi”. Tassi bassi, inflazione sotto controllo, una valuta forte: l’euro, una più ampia libertà di circolazione dei cittadini … sono già stati dei benefici enormi per tutti noi, vantaggi di cui godiamo nonostante il disegno europeo non sia ancora completato. Credo perciò che si possa dire senza ombra di dubbio che l’Europa ha rappresen- tato la più grande riforma istituzionale dei nostri tempi. Uno spunto interessante e una nota di ragionevole speranza sull’Europa che vo- gliamo ce lo offrono i nostri giovani. Penso agli allievi del Collegio Universitario di Merito Lamaro Pozzani, impegnati nella elaborazione di un “paper” a valle del ciclo di seminari sull’Europa. L’Ue – scrivono – prima ancora che struttura istitu- zionale o mercato, è un’esperienza vissuta, quotidiana, comunitaria. L’Erasmus – affermano – è stato un potente motore di integrazione, ma oggi non basta più. È da questi giovani che ci giunge un messaggio di responsabilità: costruire l’Europa che vogliamo significa anche educare insieme, secondo sistemi coerenti e ispirati su valori condivisi, la generazione che dovrà guidarla. Per seguirne l’esempio occorre spingerci verso un imprescindibile e non più pro- crastinabile cambiamento culturale. Chi di noi nel presentarsi, magari ad un americano, dice I’m European ? Questo dovrebbe diventare il nostro motto. Quanti di noi sanno che il 9 maggio si celebra la Giornata dell’Europa? 6. Conclusioni 107
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