Atti del Convegno Nazionale "L'Europa che vogliamo" - Venezia 2025
E NRICO Z OBELE Presidente del Gruppo Triveneto – Cavalieri del Lavoro Quando abbiamo iniziato a riflettere sul tema di questo Convegno, circa un anno e mezzo fa, eravamo certamente convinti della sua rilevanza. Tuttavia, credo che nessuno avrebbe potuto prevedere l’evoluzione politica ed economica che avrebbe investito l’Europa e il mondo intero nei mesi successivi, in particolare negli ultimi sei, segnati da continui e drammatici cambiamenti. L’Europa è una straordinaria idea nata dai nostri padri fondatori negli anni Cinquanta. È un’istituzione che ha generato risultati importanti: politiche comuni in ambito eco- nomico, agricolo, commerciale e tariffario, ma anche conquiste storiche come il mercato unico, l’euro, la libertà di circolazione, le frontiere aperte. Iniziative che hanno inciso profondamente sulla nostra vita quotidiana, migliorandola in modo significativo. Questa è l’Europa che vorremmo avere sempre davanti a noi. Eppure, soprattutto negli ultimi tempi, abbiamo assistito a una crescente percezione della sua assenza. In un contesto internazionale sempre più turbolento – con un’America oscillante tra isolazionismo ed espansionismo, una Russia aggressiva, una Cina in espansione nelle nostre economie con pratiche di dumping e strategie mirate all’accesso alle materie prime africane, con i Brics sempre più forti e un’India in rapidissima cre- scita – l’Europa fatica a farsi sentire. Brilla, purtroppo, per il suo silenzio. Mancano interventi chiari e autorevoli sia sul piano economico sia su quello po- litico. L’Unione appare divisa, segnata da un crescente individualismo dei singoli Stati o da iniziative frammentate di piccoli gruppi di Paesi “volenterosi”, che diffi- cilmente riescono a produrre un’azione unitaria e coerente. Sappiamo che l’Europa resta un attore incompleto. Nonostante i grandi passi com- piuti, permangono ambiti decisivi ancora irrisolti. Pensiamo al Mercato Unico dei Capitali, o all’Unione del risparmio, strumenti fondamentali per raccogliere risorse da destinare a progetti strategici che, troppo spesso, oggi trovano realizzazione fuori dall’Europa, negli Stati Uniti o in Asia. 2. Introduzione ai lavori 19
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