Atti del Convegno Nazionale "L'Europa che vogliamo" - Venezia 2025
pensa, per esempio, all’allargamento dell’Ue, abbiamo difficoltà a farla funzionare spesso a 27, immaginatevi che cosa possa significare e che conseguenze si possono creare con un allargamento se il nucleo rimane così ampio. Ci sono diverse pro- poste invece che ragionano sul fatto se tenere insieme un nucleo più stretto e poi un altro sicuramente più allargato. Questi sono i temi principali di cui parleremo. Parto con una domanda. Faccio spesso ricorso alle parole del Presidente della Repubblica, Mattarella. Non è passato molto, credo che fosse metà febbraio, era stato a Marsiglia all’Università a ritirare la laurea onoris causa e in quell’occasione Mattarella, oltre alle tante cose interes- santi che aveva detto, aveva fatto una domanda che era anche una sorta di provo- cazione e secondo me questo può essere un buon punto di partenza: l’Europa oggi, che cosa vuole essere? Una vassalla felice o vuole essere una protagonista? Vi lascio con questa domanda, ma ne arriveranno molte da parte mia nel corso di questa mattinata e immagino che siano altrettante valide e preziose le vostre risposte. Ormai parliamo di Europa, associamo spesso la parola minaccia, la parola sfida, la parola attacco, interni, esterni. Sono contesti nei quali ci muoviamo che non sono rilassanti per le istituzioni, ma soprattutto per i cittadini che sono nell’Ue. Ci sono sfide che l’Europa conosce da tanto. Vorrei proporvi un bellissimo e tra l’altro profetico articolo, ora lo vedrete ma forse molti di voi lo conosceranno, che era stato pubblicato nel 1945 da Luigi Enaudi e vedrete anche gli interrogativi che troveremo in questo articolo, quanto a distanza di quasi un secolo, era il 1945, siano ancora interrogativi attuali. L’Europa che vogliamo 22
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