Atti del Convegno Nazionale "L'Europa che vogliamo" - Venezia 2025

V ERONICA D E R OMANIS Professoressa di economia europea, Luiss Guido Carli e Stanford University Intanto grazie, sono molto onorata di essere qui. Vorrei fare una premessa e partire dal titolo, “L’Europa che vogliamo”. Comincerei a dire “L’Europa che raccontiamo” o anzi “L’Europa che ci raccontiamo” perché il vero problema è un racconto, a mio avviso, completamente sganciato dalla realtà. L’Europa è sempre colpevole. Quando succede qualcosa è l’Europa che ci impone o è l’’Europa che ci chiede. L’Europa non è un’entità astratta, esogena, come diceva nel filmato De Gasperi, che scende dal cielo, ma è la somma delle nostre scelte di chi noi abbiamo mandato in Europa. Ricordate che c’è una sindrome che si chiama sindrome Malfatti, per il nome di Malfatti che lasciò la presidenza della Commissione europea per tornare a fare politica in Italia, che colpisce solo gli italiani, cioè solo gli italiani lasciano l’incarico europeo per tornare in Italia. È fondamentale quindi scegliere bene. Siamo in una fase di grande complessità e invece noi facciamo un racconto molto semplicissimo: l’Europa sì ma non così, che non vuol dire nulla. Penso quindi che quello che deve uscire fuori non è solo cosa vogliamo, ma come vogliamo raccontare l’Europa. E qui vorrei fare un esempio perché io sono molto ottimista invece, penso che l’Europa ha fatto tantissimi passi in avanti ed è in forza per farli, è di pochi giorni fa l’entrata l’anno prossimo, il primo gennaio del 2026, della Bulgaria nell’area dell’Euro, ventunesimo Stato. Ricordiamoci, perché questo è importante, che solo quindici anni fa c’era chi scommetteva, ed eravamo in tanti, anzi erano in tanti, a scommettere sul falli- mento del progetto dell’Euro. Erano moltissimi gli economisti, anche in America, premi Nobel, che sono quelli che oggi in azione anti Trump ci chiedono resistete, integratevi e rafforzatevi. Ecco loro quindici anni fa dicevano: l’euro non conti- nuerà. E forse anche grazie al famoso whatever it takes. Arrivo all’eurobond. Due domande: perché parliamo di eurobond ora e di cosa si tratta? Parliamo di eurobond ora per un motivo molto semplice, perché ci siamo resi conto, ahimè tardi, che il debito è un problema, che il debito nazionale è un pro- 3. Prima sessione: l’Unione europea potenza economica globale fra innovazione e investimenti 31

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