Atti del Convegno Nazionale "L'Europa che vogliamo" - Venezia 2025
Quando è scoppiata la crisi greca, abbiamo chiamato il Fondo Monetario Inter- nazionale, abbiamo chiamato azionisti come gli Stati Uniti, la Cina, che non sono europei, infatti hanno abbandonato il campo. Ecco perché queste istituzioni che sono state create vanno manutenute, vanno rafforzate e parlarne, a mio avviso, è fondamentale. Qui, l’Italia ha un doppio ruolo, sia nel continuare un consolidamento fiscale, cioè portare giù questa enorme massa di debito pubblico, ma anche e soprattutto capire che l’Europa è fatta di solidarietà e anche di responsabilità e il Mes, a mio avviso, è un grande banco di prova. Grazie. T ONIA C ARTOLANO Presidente, abbiamo già introdotto il tema del Mercato Unico Europeo tra le cose da fare, un reale, aggiungo io, Mercato Unico Europeo. Tra l’altro, nel report che Letta ha presentato, ci sono diverse proposte per esten- derlo. Per esempio, si pensa a settori che fino ad ora, in verità, sono stati esclusi. Penso alla finanza, all’energia, alle telecomunicazioni. Le posso chiedere quali sono, secondo lei, gli interventi più urgenti per la creazione di un vero Mercato Unico? Da dove bisogna partire? Che cosa bisogna fare? A NTONIO P ATUELLI Presidente Associazione Bancaria Italiana, Cavaliere del Lavoro Prima di risponderle, permettete di intromettermi nel dibattito finora intercorso. Quando si dice che l’Europa non c’è, bisogna porsi un interrogativo. Ma c’è un trattato che autorizzi l’Ue a fare quello che viene richiesto in quel settore dove viene detto che l’Europa non c’è? Io, che mi diletto di diritto fin da ragazzo, ri- spondo che quasi sempre la competenza non c’è in Europa. E quindi, bene, quando si diceva bisogna cambiare il linguaggio e, prima di tutto, raffrontarci con l’oggettività giuridica delle competenze. 3. Prima sessione: l’Unione europea potenza economica globale fra innovazione e investimenti 35
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