Atti del Convegno Nazionale "L'Europa che vogliamo" - Venezia 2025
T ONIA C ARTOLANO L’obiettivo, inutile dirlo, è naturalmente non ostacolare ma favorire la competiti- vità e l’innovazione. Introduciamo, Cavaliere Salerno, anche quest’altro concetto. Le posso chiedere, secondo lei, quali sono le caratteristiche, lo sentivamo anche dal presidente Patuelli, la necessità di codici e di regole di un disciplinare che do- vrebbe avere l’intero sistema regolatorio europeo per favorire questa innovazione e non ostacolarla? U GO S ALERNO Presidente esecutivo Rina, Cavaliere del Lavoro Certo, per quanto riguarda l’innovazione ne parlerei successivamente. Volevo fare un discorso invece legato alle regole e legato alla filosofia che è alla base delle regole. Intanto l’Europa è molto attenta alla difesa del consumatore rispetto all’impor- tanza, al successo e alle dimensioni delle aziende. Non è un caso che nelle prime dieci aziende per capitalizzazione nel mondo, nel 2024, non c’è neanche un’azienda europea; sono nove americane e una è la Saudi Aramco. Nel ‘94 ce n’erano un paio di aziende tra europee e svizzere. La crescita delle aziende quindi, in qualche modo, è frenata da come la Commis- sione europea e l’Europa, in generale, guarda alla difesa del consumatore che viene molto prima della crescita. Pensiamo ad esempio agli interventi fatti contro la fusione tra Alstom e Siemens, problemi che abbiamo visto, magari più nazionali che europei, che hanno impe- dito la fusione ad esempio di Fincantieri con Chantier dell’Atlantique. Questo tipo di politica e questo tipo di atteggiamento penso sia figlio di una cultura che secondo me non è una cultura che porta al successo. Vi faccio un esempio: Francis Fukuyama ha sottolineato che il successo di una na- zione, di un’economia, di un’organizzazione, di una comunità è direttamente pro- porzionale al tasso di fiducia che c’è in questa comunità. Le nostre regole e il nostro atteggiamento europeo dimostrano, secondo me, assolutamente il contrario e cioè: si parte dall’idea che si deve impedire la scorrettezza, la malversazione, l’imbroglio L’Europa che vogliamo 38
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