Atti del Convegno Nazionale "L'Europa che vogliamo" - Venezia 2025
ritualmente e possono essere chiamati dal Parlamento europeo. Questa non è una questione politica che riguarda quelli che firmano e quelli che non firmano. È una idea metodologica di natura istituzionale per sbloccare un organismo che ha decine e decine di miliardi paralizzati. Consideratelo come un contributo gratuito allo sblocco della paralisi. V ERONICA D E R OMANIS In realtà è un po’ più complicato. Ci sono dei meccanismi ma il punto è la credi- bilità del Paese. Come dicevo prima, noi l’abbiamo negoziato, abbiamo firmato l’accordo e ora siamo gli unici che non lo ratifichiamo. Se vogliamo creare l’Europa e contare, dobbiamo avere la credibilità di portare avanti ciò che noi stessi abbiamo finanziato. Secondo punto: magari fossero queste le obiezioni, magari il dibattito fosse su questo genere di technicalities. Il dibattito, e qui torno al racconto, è sul fatto che il Mes è considerato radioattivo perché è quella istituzione cattiva che ha portato la Grecia alla fame. Ricordiamoci sempre che quando è scoppiata la crisi greca, il Mes non c’era. Questo mi fa capire quanto il nostro dibattito sia ideologico. Il Mes è stato creato dopo, durante il secondo pacchetto greco, proprio perché ab- biamo capito, con la crisi greca, che c’era bisogno di istituzioni europee. Il primo pacchetto greco è stato fatto con accordi bilaterali. Quindi davvero, presidente, spero che il dibattito vada verso la sua direzione, anche se io non condivido, ma almeno parliamo di technicalities e non di cose che non esistono. P AOLA S UBACCHI Un brevissimo appunto a quanto ha detto il Cavaliere Salerno sul mercato dei capitali. Non credo che sia solo una questione di regolamentazione, di regole, che in qualche modo costringe le aziende europee. Tra l’altro abbiamo esempi di aziende molto competitive. Penso a Novo Nordisk danese, penso a Adyen, sistema dei pagamenti L’Europa che vogliamo 50
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