Atti del Convegno Nazionale "L'Europa che vogliamo" - Venezia 2025

olandese. Quello che è importante è il mercato dei capitali e non abbiamo un mer- cato dei capitali europei e questo l’abbiamo visto con la Brexit e quindi il venir meno di Londra, come centro finanziario europeo, non solo globale, e in qualche modo la dispersione a livello di mercato azionario tra vari mercati borsistici. E poi, come si diceva, ci vuole un mercato di titoli di debito europeo che non chiamerei eurobond, per non fare confusione, ma chiamerei obbligazioni europee che in qualche modo assorbano la domanda di risparmio europeo che si dirige verso il debito americano. Dal 2015 l’Europa ha, in sostanza, sostituito la Cina nell’acquisto del debito americano. Questo è chiaramente un controsenso, ab- biamo bisogno appunto di obbligazioni che siano safe e liquide e che devono essere a livello europeo. Questo può essere fatto probabilmente anche in tempi brevi senza necessariamente passare attraverso un’Unione fiscale. T ONIA C ARTOLANO Dobbiamo dare un diritto di replica a Ugo Salerno. U GO S ALERNO Assolutamente d’accordo nel Mercato Unico dei Capitali, ma prendete BlackRock, e qui vorrei che sentiste un intervento interessantissimo di Franco Bernabè che ha fatto a Trento. Perché noi andiamo a investire in questi fondi? Perché è più facile costruire e mettere in piedi un’azienda in aree dove le regolamentazioni sono fatte in maniera più intelligente, come gli Stati Uniti. E quindi noi europei andiamo a finanziare BlackRock che finanzia le aziende americane. Ahimè, questo è il problema grosso. Poi, per carità, ci sono tante altre soluzioni. T ONIA C ARTOLANO Grazie a tutti. 3. Prima sessione: l’Unione europea potenza economica globale fra innovazione e investimenti 51

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