Atti del Convegno Nazionale "L'Europa che vogliamo" - Venezia 2025

parlava prima. Allora cerchiamo di non frenarle, di non ostacolarle. Oggi quando operiamo siamo messi in serie di difficoltà, non siamo messi nelle condizioni di lavorare. Secondo me, è arrivato il momento cruciale, il momento che se non riusciremo a fare determinate scelte, veramente il futuro potrebbe essere, soprattutto per quel che riguarda il settore dell’automotive, un punto nodale, un momento critico. L’auspicio è che qualcuno agisca perché non è più il tempo delle parole ma bisogna passare dalle parole ai fatti. T ONIA C ARTOLANO Torno di nuovo da lei, a proposito del vostro settore. Mi chiedevo anche come possiamo fare per bilanciare due esigenze: da una parte noi, parlo della moda ita- liana ma in generale del settore tessile in Europa, considerando che questo è settore strategico. Abbiamo, da una parte, la necessità di proteggerci e, dall’altra parte, abbiamo l’altra direzione, che è assolutamente sana, che è quella di restare aperti al contesto internazionale. Come riusciamo a bilanciare queste due tendenze, due esigenze? L AURA C OLNAGHI C ALISSONI Questa esigenza è fondamentale, dobbiamo cercare comunque di rimanere com- petitivi e offrire sul mercato dei prodotti che abbiano sempre un valore aggiunto molto particolare, per cui riusciamo anche a far fronte a tutte quelle che sono le sfide che ci arrivano da fuori. C’è anche un particolare che mi interessava così delineare, che è l’importanza oggi di quello che è lo scarto tessile, l’importanza di rimanere competitivi sul campo globale è anche promuovere una transizione dall’attuale modello, che è un modello lineare, a un modello circolare e quindi ripensare e quindi chiedere all’Europa di aiutare le imprese a capire come poter utilizzare lo scarto tessile, perché non è detto che possa essere utilizzato soltanto nel campo tessile, ma anche in altri settori. Sarebbe anche stimolante parlare tra imprenditori, imprenditori che magari non L’Europa che vogliamo 74

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