Atti del Convegno Nazionale "L'Europa che vogliamo" - Venezia 2025
Il secondo è che abbiamo un Presidente americano che spesso dice di contemplare la possibilità di compiere annessioni territoriali come quelle della Crimea, quindi Canada, Groenlandia, Panama, eccetera. Abbiamo quindi un contesto internazionale in cui l’ordine mondiale stabilito dopo la Seconda Guerra Mondiale è messo in discussione da potenze revisioniste. L’Ue è cresciuta sulla base di quell’ordine mondiale. L’Ue ha utilizzato l’idea, il concetto di interdipendenza come fonte di ricchezza, fonte di pace e fonte di democratiz- zazione e questo, non solo è messo in discussione, ma adesso quella stessa interdi- pendenza viene strumentalizzata e viene usata come strumento coercitivo di interferenza nelle economie e nelle società di altri Paesi, quindi come strumento di ricatto. Questo è il contesto internazionale in cui l’Ue si trova, è un cambiamento, è un momento di trasformazione dell’ordine mondiale e la domanda è: l’Ue e l’Europa, un po’ più ampiamente parlando, vuole far parte di una ridefinizione di questo ordine mondiale o vuole essere soggetta alla ridefinizione da parte di altri? Questa è la domanda che ci dobbiamo porre e quindi tutte le problematiche sull’innova- mento economico di cui abbiamo parlato oggi dipendono dall’evolvere di questa situazione, ma le risposte le abbiamo già perché ci sono tre rapporti che sono stati pubblicati l’anno scorso: il Rapporto Letta, il Rapporto Draghi e il Rapporto Nii- nistö. Sono tre rapporti che hanno un’infinità di raccomandazioni di policy che andreb- bero messe in atto. Il problema, e qui veniamo alla tua domanda, è che non ci sono le condizioni politiche, ora come ora, o comunque non sembrano esserci le condizioni politiche per poter mettere in atto questa agenda di cambiamento e di trasformazione. E lì si tende a dare la colpa all’Ue e alle istituzioni europee. Le istituzioni europee non sono un deus ex machina , lavorano sulla base del con- senso, ne abbiamo parlato, lavorano anche sulla base delle energie e delle idee che vengono dagli Stati membri e ce ne sono poche di energie e di idee che vengono dagli Stati membri. C’è poco interesse a lavorare in maniera più cooperativa, le istituzioni faticano a mettere insieme un consenso che permetta di andare avanti e abbiamo, in tutti i 5. Terza sessione: nuove istituzioni per governare la competitività 79
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