Atti del Convegno Nazionale "L'Europa che vogliamo" - Venezia 2025

Paesi europei, grandi problemi di governabilità. Abbiamo maggioranze risicate, che sono al governo in vari Paesi europei, governi che durano sempre meno perché crollano per conflittualità interne, elettorati polarizzati, anche con interferenze da parte di potenze straniere, quindi abbiamo un vero problema politico. Se vogliamo andare a guardare l’ordine di intervento, come fare per cambiare le cose, forse bisogna in realtà partire proprio dalla politica e trovare delle idee nuove per poter cambiare il modo di governare l’Europa. T ONIA C ARTOLANO Dottor Bernabè, noi abbiamo due spinte sostanzialmente in Ue: da una parte c’è quello dell’allargamento, dall’altra parte quello dell’integrazione che sono, per certi versi, anche opposti. Il tema dell’allargamento, se noi già oggi, abbiamo un tema di decisioni a livello di 27, quindi di paralisi che a volte si rischia, tant’è che Orban a un certo punto è costretto ad uscire e lo fa per evitare di bloccare tutto quanto. Come si fa a tenere insieme queste due esigenze? E forse non è il caso di pensare, a livello di meccanismi, anche a un nucleo probabilmente più ristretto e un nucleo più allargato, una sorta di Europa a doppia velocità? È possibile ipotizzarlo? F RANCO B ERNABÉ Presidente Techvisory, Presidente Università di Trento, Cavaliere del Lavoro Credo che intanto gli strumenti ci siano, non ci mancano gli strumenti: c’è l’in- tegrazione differenziata, la cooperazione rafforzata, le norme passerella, ci sono un’infinità di strumenti che consentono di fare delle cose che oggi la regola del- l’unanimità non consentirebbe di fare. Tenuto conto del fatto che siamo alla fine e che credo che questo Convegno è stato seguito con grande attenzione da parte di tutti e che è stato ricchissimo di interventi che hanno offerto un sacco di spunti, però io penso che dobbiamo, a un certo mo- mento, introdurre un’altra prospettiva. La prospettiva che ci deriva dal fatto che la responsabilità di quello che succede in Europa è sostanzialmente nostra. L’Europa che vogliamo 80

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