Atti del Convegno Nazionale "L'Europa che vogliamo" - Venezia 2025

ditori quindi sappiamo di che parliamo, ma purtroppo lo abbiamo dimenticato. Così come questa accelerazione che ha avuto un suo forte, tasso di crescita nel corso degli ultimi quindici anni, negli ultimi cinque è stata drammatica. Mentre affrontavamo la crisi del Covid, abbiamo lasciato via libera alla creazione di questo mostro del Green Deal che è stato in realtà un vero e proprio Black Deal, per essere chiari, perché tutti impegnati a fronteggiare un’emergenza straordinaria come quella del Covid, sono stati poi messi in campo una serie di provvedimenti, di regole, di iper-condizionamenti che hanno ancora di più indebolito il sistema industriale europeo. Noi non abbiamo più alcuna industria di base in Europa. L’ultima fabbrica di base della chimica europea, quella della Versalis, è stata chiusa sei mesi fa. Non c’è più niente. E quando la nostra collega e amica Aleotti ci dice quanto è importante la farma- ceutica europea e italiana in particolare, dimentichiamo che però noi non abbiamo nessuno degli elementi di base che sono prodotti in Europa, ma sono tutti in Cina, perché tutti i principi attivi sono monopoli cinesi. Da quando abbiamo accettato passivamente la logica del tasso lineare del CO 2 , noi europei e italiani in primis che avevamo già fatto enormi passi in avanti nella riduzione di emissioni perché siamo i campioni, l’Italia nel mondo, l’Europa nel mondo, di economia circolare e così via, oggi rappresentiamo uno scarso 7% delle emissioni globali del pianeta, per essere chiari, in diminuzione non solo nel con- testo globale ma anche year on year sulle nostre emissioni, in quel momento lì ab- biamo consentito la delocalizzazione di imprese di base a un metro dai confini europei, liberi di produrre con un dumping sociale, fiscale e soprattutto ambien- tale, con standard più bassi di quelli con i quali producevano in Europa e liberi di continuare ad importare. E allora, qual è la contraddizione? Oggi vediamo il Parlamento europeo, e abbiamo ascoltato cosa ha detto la Mezzola e la settimana scorsa l’ha detto il Confindustria con ancora più chiarezza e con più forza, che abbiamo bisogno di un’Europa più competitiva, più produttiva, più capace di rilanciare l’economia reale, che non è iniziativa di proposta legislativa. Abbiamo, al contrario, una Commissione che negli ultimi quindici anni ha preso 5. Terza sessione: nuove istituzioni per governare la competitività 85

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