Civiltà del Lavoro, n. 4-5/2025

Federazione Nazionale Cavalieri del Lavoro numero 4-5 - settembre • ottobre 2025 Periodico della Federazione Nazionale dei Cavalieri del Lavoro anno LXVIII - bimestrale LA CERIMONIA AL QUIRINALE Sergio Mattarella: Imprese responsabili di crescita civile I CAVALIERI DEL LAVORO IN QUESTO NUMERO: Marilisa Allegrini, Angiola Monica Beltrame, Stefania Brancaccio, Urbano Cairo, Gianfranco Carbonato, Enrico Colavita, Giampaolo Dallara, Valentino Mercati, Luciano Rabboni, Valter Scavolini, Maurizio Sella, Enrico Zobele CAVALIERI DEL LAVORO Ugo Salerno è il nuovo Presidente L’ONDA LUNGA DEI DAZI AGRITECH, DRONI E ALGORITMI La rivoluzione è in campo MOBILITÀ DEI TALENTI Expat, la ricerca della Federazione sui laureati eccellenti

Mugnai dal 1831

Anno LXX - n. 4-5 Civiltà del Lavoro Periodico della Federazione Nazionale dei Cavalieri del Lavoro Direttore Cavaliere del Lavoro Ugo Salerno Comitato Editoriale Presidente: Francesco Rosario Averna Cavalieri del Lavoro: Alessandro Bastagli, Daniela Gennaro Guadalupi, Paolo Gentilini, Maria Luigia Lacatena, Clara Maddalena, Sebastiano Messina, Guido Ottolenghi, Debora Paglieri, Emmanuele Romanengo, Olga Urbani Hanno collaborato a questo numero i Cavalieri del Lavoro: Marilisa Allegrini, Angiola Monica Beltrame, Stefania Brancaccio, Urbano Cairo, Gianfranco Carbonato, Enrico Colavita, Giampaolo Dallara, Valentino Mercati, Luciano Rabboni, Valter Scavolini, Maurizio Sella, Enrico Zobele Direttore responsabile ai fini della legge della stampa Paolo Mazzanti Direttore editoriale Franco Caramazza Coordinamento per le attività istituzionali Carlo Quintino Sella Coordinamento editoriale Cristian Fuschetto Coordinamento redazionale Paola Centi Redazione Flaminia Berrettini, Clara Danieli, Cristian Fuschetto, Brunella Giugliano, Giovanni Papa, Silvia Tartamella Progetto grafico Marco Neugebauer e Roberto Randi (thesymbol.it) Impaginazione Emmegi Group Srl Via F. Confalonieri 36 - 20124 Milano Concessionaria Pubblicità Confindustria Servizi SpA Viale Pasteur, 6 – 00144 Roma Tel. 06 5903263 l.saggese.con@confindustria.it Stampa Boccia Industria Grafica SpA Via Tiberio Claudio Felice, 7 – 84131 Salerno Foto 123RF, AGF, Stefano Guidoni, Imagoeconomica, Shutterstock Foto di copertina: Sven Hansche @ Shutterstock Gli inserzionisti di questo numero Audi, Banca Finit, Banca Intesa Sanpaolo, Banca Popolare Sondrio, Birra Forst, Bracco, De Matteis Agroalimentare, Elettronica, Enel, Ferrari F.lli Lunelli, Fiasconaro, Hotel Villa D’Este, La Scolca, Mirato, Pastificio De Cecco, Save, Streparava, Terna, Unione Fiduciaria Autorizzazione Tribunale di Roma n. 4845 del 28-9-1955 Autorizzazione per il web Tribunale di Roma n. 294/2013 Finito di stampare il 10 novembre 2025 civiltadellavoro@cavalieridellavoro.it Federazione Nazionale Cavalieri del Lavoro numero 4-5 - settembre • ottobre 2025 Periodico della Federazione Nazionale dei Cavalieri del Lavoro anno LXVIII - bimestrale LA CERIMONIA AL QUIRINALE Sergio Mattarella: Imprese responsabili di crescita civile I CAVALIERI DEL LAVORO IN QUESTO NUMERO: Marilisa Allegrini, Angiola Monica Beltrame, Stefania Brancaccio, Urbano Cairo, Gianfranco Carbonato, Enrico Colavita, Giampaolo Dallara, Valentino Mercati, Luciano Rabboni, Valter Scavolini, Maurizio Sella, Enrico Zobele CAVALIERI DEL LAVORO Ugo Salerno è il nuovo Presidente L’ONDA LUNGA DEI DAZI AGRITECH, DRONI E ALGORITMI La rivoluzione è in campo MOBILITÀ DEI TALENTI Expat, la ricerca della Federazione sui laureati eccellenti 9 EDITORIALE Navigare nell’incertezza 11 ASSEMBLEA Ugo Salerno nuovo presidente di Paolo Mazzanti 13 L’INTERVENTO I nostri valori al servizio del bene comune di Ugo SALERNO PRIMO PIANO Cerimonia al Quirinale 16 Imprese responsabili di crescita civile di Sergio MATTARELLA 19 Buon lavoro, via maestra per coesione e sviluppo di Enrico ZOBELE 22 L’Italia che innova e compete di Adolfo URSO 24 Gli Alfieri del Lavoro 2025 Interviste a cura di Silvia Tartamella FOCUS 1 Commercio internazionale L’onda lunga dei dazi 29 La nuova normalità. Le politiche trumpiane dureranno a lungo Intervista a Carlo BASTASIN di Paolo Mazzanti

33 L’Europa sia il nuovo difensore del libero mercato A colloquio con Lucia Tajoli di Silvia Tartamella 36 L’Italia del vino non si arrende di Marilisa ALLEGRINI 38 Export di macchine utensili. Impatto sostenibile di Gianfranco CARBONATO 40 Eccellenza e qualità per non perdere mercati di Valter SCAVOLINI FOCUS 2 Agroindustria Terra e algoritmi 45 IA, genetica e droni. L’agricoltura cambia volto A colloquio con Pier Sandro COCCONCELLI di Paolo Mazzanti 48 L’innovazione che nutre il Made in Italy Intervista a Paolo MASCARINO di Brunella Giugliano 52 La via italiana al futuro dell’alimentare di Enrico COLAVITA 54 Natura e tecnologia per una nuova cultura del vivente di Valentino MERCATI 57 La dolce scienza del gelato di Luciano RABBONI FOCUS 3 Expat Risorse capitali. La forza di attrarre il futuro 63 Mobilità dei talenti e sfida per il Paese di Cristiana PALADINI, Sara CAPUZZI e Niccolò CASNICI 66 Come cambiare rotta di Stefania BRANCACCIO 68 Serve un’Italia che creda nelle persone di Angiola Monica BELTRAME ARCHIVIO STORICO 71 Il futuro dell’Europa In ricordo di Alfredo Diana FONDAZIONE / ARTE / LIBRI 74 Fondazione Caterina Dallara Un nuovo inizio nel segno del territorio 78 Premio Cairo 2025 Pane e arte, vince l’essenza di Brunella Giugliano 80 Fondatori di impresa Il nuovo libro della Collana “Storia di Cavalieri del Lavoro” 82 Gavetta, visione, coraggio: fondatori che hanno saputo andare lontano di Maurizio SELLA

Jeff Wall, After ‘Invisible Man’ by Ralph Ellison, the Prologue 1999-2001, Courtesy of the artist con il Patrocinio di

9 rima la fragile tregua a Gaza, poi l’accordo (vedremo quanto solido) fra Trump e Xi Jinping su dazi e terre rare: due segnali di speranza in un mondo caotico che ha ridotto le certezze e aumentato l’imprevedibilità. Resta da sanare l’enorme ferita dell’aggressione russa all’Ucraina, con il rosario quotidiano di bombardamenti e vittime, di cui non si riesce a vedere la fine. Putin ha sinora rifiutato gli inviti di Trump al cessate il fuoco per avviare le trattative. In compenso, ha esultato per il successo della sperimentazione di due nuovi missili a propulsione nucleare e a gittata praticamente illimitata. Per tutta risposta, Trump ha annunciato la ripresa dei test nucleari che gli Usa avevano bloccato nel 1992. Intanto l’Ue discute l’utilizzo dei 140 miliardi di riserve della banca centrale russa congelate in Belgio per fornire a Kiev nuovi prestiti. In questo quadro internazionale in cui si alternano poche luci e molte ombre, l’economia mondiale rallenta, anche se il rischio di una recessione globale sembra per ora accantonato, e se gli squilibri americani (aumento del deficit e del deficit commerciale) permangono nonostante i dazi che hanno fatto incassare oltre 500 miliardi al tesoro Usa, ma rischiano di rimettere in moto l’inflazione. Ormai è chiaro che con i dazi dovremo convivere a lungo, col rischio di subire ritorsioni improprie da parte della Casa Bianca, come i dazi aumentati sulla pasta per presunti comportamenti commercialmente scorretti da parte di alcuni produttori o come l’aumento delle tariffe al Canada per lo spot pubblicitario canadese in cui Reagan si pronuncia contro i dazi che ha fatto infuriare Trump. Le nostre imprese esportatrici per ora reggono, anche se i timori sono elevati: per questo Confindustria ha chiesto all’Europa misure urgenti per la competitività e al nostro governo un piano triennale di incentivi per gli investimenti da 8 miliardi l’anno (totale 24 miliardi). Nella Legge di Bilancio in corso di discussione in Parlamento sono previste misure parziali che, secondo alcune associazioni imprenditoriali, saranno di difficile utilizzo pratico e avranno dunque un effetto limitato sugli investimenti e sul recupero di produttività, che è il vero problema della nostra economia produttiva. All’aumento dell’occupazione, infatti, non sta corrispondendo un parallelo aumento del Pil, che ristagna allo 0,5%. E questo significa che si creano nuovi posti di lavoro in settori (turismo, ristorazione, servizi) a bassa produttività. Alla lunga, questo rischia di impoverire il Paese, che qualcuno ha definito “di camerieri, cuochi e affittacamere” per l’enorme espansione degli affitti brevi su Airbnb. Sarebbe dunque necessaria una nuova stagione di investimenti innovativi per affrontare la “grande transizione” digitale e ambientale. Ma il governo non ha molte risorse da impiegare a questo scopo perché deve portare a termine il risanamento del bilancio pubblico, portare il deficit sotto il 3% del Pil, uscire dalla procedura europea d’infrazione e utilizzare i benefici concessi dal nuovo Patto di stabilità, a partire dai maggiori limiti per l’indebitamento per le spese per la difesa. In realtà, ci sarebbe una strada per conciliare risanamento dei conti pubblici e maggiori incentivi per gli investimenti: ridurre la spesa pubblica improduttiva e convogliare le risorse verso la crescita. Ma questo comporterebbe una approfondita revisione della spesa pubblica, nazionale e territoriale, una vera “spending review” strutturale, che non si può improvvisare sotto Legge di Bilancio. E richiederebbe un clima politico meno conflittuale e più costruttivo, che purtroppo non si vede all’orizzonte. Anzi, la conflittualità politica è destinata ad aumentare con il referendum sulla separazione delle carriere dei magistrati che si terrà in primavera, cui seguirà la campagna elettorale per le politiche del 2027. P Civiltà del Lavoro | settembre • ottobre 2025 TRA AUMENTO DELL’IMPREVEDIBILITÀ E SEGNALI DI SPERANZA NAVIGARE nell’incertezza EDITORIALE

10 Civiltà del Lavoro | settembre • ottobre 2025 In questo clima politico surriscaldato toccherà alle imprese e alle loro organizzazioni, compresi i Cavalieri del Lavoro, richiamare il Paese ai veri problemi, alla ragionevolezza, alla responsabilità. Lo ha ricordato il nuovo presidente della Federazione nazionale Ugo Salerno nell’intervento all’assemblea del 24 ottobre scorso che lo ha eletto: “Il Presidente della Repubblica – ha detto Salerno – ci ha fatto un’implicita richiesta di aiuto quando ci ha chiesto di incidere sulla comunità diffondendo i valori che sono alla base della nostra attività d’impresa: coniugare il profitto con la responsabilità sociale”. Mentre il presidente emerito Maurizio Sella, nella Relazione all’Assemblea, ha ricordato che le imprese dei Cavalieri del Lavoro sono quelle che crescono, assumono e innovano di più. I Cavalieri hanno dunque il compito civile di richiamare la politica e i cittadini a occuparsi dei veri problemi del Paese e continueranno a farlo col prossimo Convegno Nazionale che si terrà a Firenze a fine marzo dedicato al lavoro, con particolare attenzione ai giovani, che a decine di migliaia (e sono spesso i migliori), lasciano l’Italia per andare a lavorare all’estero perché qui non trovano condizioni d’impiego soddisfacenti. Un altro segnale d’allarme per la nostra Italia. (P.M.) EDITORIALE

11 Civiltà del Lavoro | settembre • ottobre 2025 ASSEMBLEA ue applausi scroscianti hanno punteggiato l’Assemblea annuale della Federazione nazionale dei Cavalieri del Lavoro che si è tenuta il 24 ottobre presso l’auditorium dell’Abi a Roma. Il primo applauso ha salutato e ringraziato Maurizio Sella (purtroppo assente per indisposizione) per i suoi sei anni di presidenza, che hanno ulteriormente accresciuto la reputazione dei Cavalieri del Lavoro e portato all’attenzione del Paese, anche attraverso i convegni nazionali, temi fondamentali come la “grande transizione” (digitale, etica e sociale), la sostenibilità e l’energia, il futuro del lavoro e la necessità di procedere verso gli Stati Uniti d’Europa. Il secondo applauso ha accolto l’elezione del nuovo Presidente della Federazione, Ugo Salerno, presidente del Gruppo Ligure e presidente del Gruppo Rina, del nuovo Consiglio direttivo, del nuovo Tesoriere e del nuovo Collegio dei Probiviri. Nelle pagine a seguire, una sintesi del suo intervento. Prima dell’elezione, il vice presidente Zobele ha letto la relazione del Presidente Sella, che ha sottolineato il “metodo collegiale” che ha ispirato il suo mandato. “Il metodo della collegialità – ha scritto Sella – ci ha consentito di valorizzare ogni contributo, di raccogliere e fare tesoro delle diverse competenze e sensibilità, di promuovere un confronto costante, di rafforzare la coesione interna e rendere ciascun consigliere e ciascun Cavaliere del Lavoro partecipe, in modo pieno e consapevole, alla vita dell’associazione”. Dopo aver ricordato la creazione del Comitato scientifico della Federazione (composto da Ferruccio de Bortoli, Carlo Cottarelli, Enrico Giovannini e Cesare Valli), che ha spesso collaborato con quello del Collegio universitario Lamaro Pozzani (composto da Sebastiano Maffettone, Patrizio Bianchi e Luigi Nicolais), Sella ha sottolineato l’altro principio che ha ispirato il suo mandato: la “lealtà istituzionale”. “Sin dall’inizio, e in linea di continuità con la precedente presidenza di Antonio D’Amato – si legge nella relazione – abbiamo improntato ogni forma di dialogo e di confronto al principio della lealtà istituzionale e al rispetto del ruolo di ciascuno. Questa apertura e questa disposizione non hanno mai significato rinuncia o cedimento rispetto ai nostri principi. Con altrettanto rigore, infatti, abbiamo sempre D CAVALIERI DEL LAVORO UGO SALERNO NUOVO PRESIDENTE Ugo Salerno, Presidente della Federazione Nazionale dei Cavalieri del Lavoro

12 Civiltà del Lavoro | settembre • ottobre 2025 mantenuto – anche nell’attività di selezione delle candidature, condotta anch’essa con il metodo della collegialità – la fermezza delle nostre posizioni, a tutela dei valori e del prestigio della nostra onorificenza. Tale condotta, e la fermezza che abbiamo manifestato quando necessario, non solo hanno confermato la nostra autorevolezza presso le istituzioni con le quali siamo chiamati a collaborare, ma hanno avuto il più alto riconoscimento nelle parole del Presidente della Repubblica, che in più occasioni ha sottolineato come i Cavalieri del Lavoro incarnino un modello di riferimento per l’intera comunità nazionale, in quanto interpreti autentici della funzione sociale dell’impresa”. IL BILANCIO DELLE ATTIVITÀ La relazione di Sella ha ricordato poi le tre direttrici che hanno guidato l’attività della Federazione negli ultimi sei anni. La prima direttrice è stata rafforzare la riconoscibilità dei valori distintivi dell’onorificenza e ha portato alla pubblicazione dei volumi “Fare impresa, coltivare valori. Frasi e citazioni di Cavalieri del Lavoro” e “L’Ordine al Merito del Lavoro”. La seconda direttrice – evidenziare la rilevanza del contributo dei Cavalieri del Lavoro alla crescita economica e sociale del Paese – è stata realizzata principalmente con il Progetto “Base Dati”. “Per la prima volta – si legge nella relazione – abbiamo potuto misurare il valore generato dalle aziende dei Cavalieri del Lavoro e, attraverso l’analisi dei bilanci degli ultimi sette esercizi delle aziende da noi guidate, lo abbiamo comparato al tessuto imprenditoriale italiano. Il Progetto ‘Base Dati’ è stato condotto in collaborazione con Crif Ratings e ha dato vita a cinque rapporti annuali. I dati del Rapporto 2024 dimostrano come le aziende dei Cavalieri del Lavoro, pur rappresentando solo lo 0,04% delle 900mila imprese di capitali italiane, contribuiscono per il 5% al Pil nazionale, evidenziando una capacità di generare valore ben superiore alla media. Sul fronte occupazionale, le aziende dei Cavalieri del Lavoro hanno mostrato un trend di crescita stabile, registrando un aumento del personale del + 4%, in controtendenza rispetto alla leggera contrazione del contesto nazionale. Viene confermata la crescita mediana del fatturato del +5,5%, superiore al dato di riferimento (+4,9%) e una crescita dell’Ebitda del +10%, ben al di sopra del benchmark nazionale (+2,6%). Anche i livelli di Ebitda Margin si confermano ben superiori rispetto al dato italiano (12% verso il 9,5%)”. La terza direttrice è stata accrescere la visibilità dei Cavalieri del Lavoro presso l’opinione pubblica attraverso un’intensa attività di comunicazione ed editoriale. “In questa cornice – si legge nella relazione – nel 2022 abbiamo inaugurato la collana editoriale ‘Storie di Cavalieri del Lavoro’, oggi articolata in tre volumi. Il primo volume, dal titolo ‘Famiglia e impresa’, raccoglie le storie di 75 famiglie imprenditoriali che annoverano almeno due Cavalieri del Lavoro. Nel 2024, in occasione del 60° anniversario della nomina della prima donna Cavaliere del Lavoro, Gilberta Gabrielli Minganti, abbiamo arricchito la collana editoriale ‘Storie di Cavalieri del Lavoro’ con il secondo volume ‘Donne e impresa’ che ha evidenziato, attraverso le storie imprenditoriali e le vicende personali delle 25 donne insignite nel Novecento, il contributo femminile al progresso dell’economia produttiva e al miglioramento delle condizioni di vita e di lavoro del Paese. Nel 2025 la collana editoriale è proseguita con la pubblicazione del terzo volume ‘Fondatori di impresa’, che racconta l’eccellenza dell’imprenditorialità italiana attraverso le storie e le voci di chi, spesso partendo dal nulla, ha creato una importante realtà d’impresa ed è arrivato a ricevere l’onorificenza di Cavaliere del Lavoro. La maggior parte dei fondatori ha iniziato a lavorare giovanissimo, intorno ai 19 anni, e per oltre un decennio ha ricoperto ruoli operativi. Ben l’88% ha fatto la gavetta: un apprendistato vissuto non come un ostacolo, ma come un metodo di formazione, capace di forgiare l’attitudine al lavoro e al sacrificio. Non una fase di passaggio, ma la vera scuola di leadership, legittimazione e resilienza. La gavetta è un processo identitario”. L’Assemblea ha ricordato con un minuto di silenzio i Cavalieri del Lavoro scomparsi nell’ultimo anno, a partire dal Cavaliere Alfredo Diana, che ha guidato la Federazione per vent’anni (dal 1981 al 2001) ed è stato ministro, senatore ed europarlamentare. Nel corso del dibattito il Cavaliere Vittorio Di Paola, già presidente del Gruppo centrale, ha sottolineato la necessità di rispettare, nella scelta dei presidenti, la consuetudine di alternare esponenti del Nord e del Centrosud. (P.M.) ASSEMBLEA

13 Civiltà del Lavoro | settembre • ottobre 2025 ono commosso per la fiducia che mi avete dimostrato, una fiducia che proviene da persone che io ammiro profondamente. E per me, questa fiducia, rappresenta un valore assoluto e un impegno di grande responsabilità. Essere Presidente della Federazione non è un successo personale: è un incarico che si assume con spirito di servizio. È un impegno che arricchisce, perché ricevere la fiducia dei propri colleghi è una delle più grandi gratificazioni che si possano ricevere. La nostra Federazione è un’organizzazione unica nel suo genere. Riunisce molteplici realtà economiche – industria, agricoltura, commercio, artigianato, servizi, credito, assicurazioni – rappresentando l’intero tessuto produttivo del Paese, nella sua varietà e nelle sue eccellenze. Siamo stati scelti per i risultati delle aziende che guidiamo, per i nostri meriti personali e per la correttezza con cui operiamo. Questo ci rende una associazione trasversale capace di contribuire al bene del Paese nel suo complesso. Quando il Presidente della Repubblica ci consegna la pergamena e la Croce dell’Ordine “al Merito del Lavoro”, non si limita a premiarci per ciò che abbiamo realizzato. Ci affida, implicitamente, una richiesta di impegno: quella di continuare a contribuire alla crescita economica e sociale della comunità, mettendo la nostra esperienza e i nostri valori al servizio del bene comune. Noi Cavalieri del Lavoro sappiamo coniugare il profitto con la responsabilità sociale. Le analisi condotte da società come la Harvard Business School dimostrano che le imprese più attente ai propri stakeholder — le cosiddette stakeholder champions – sono anche quelle che crescono di più e generano i migliori risultati economici. Abbiamo approfondito più volte il tema del lavoro, ricordo il Convegno Nazionale di Bari del 2024, e lo approfondiremo nuovamente nel corso dei lavori del prossimo Convegno Nazionale di Firenze, nel 2026. Il tema del lavoro è il cuore della nostra identità. Oggi però assistiamo a un fenomeno preoccupante: la fuga di giovani talenti. Ogni anno l’Italia perde circa 90.000 giovani laureati che abbiamo formato con le nostre risorse e che, all’estero, trovano successo e riconoscimento. È una perdita che dobbiamo affrontare con responsabilità. Come Federazione, abbiamo il dovere di far sentire la nostra voce su questi temi, accanto a quella del Presidente della Repubblica. Siamo stati scelti da lui e i valori che egli rappresenta sono anche i nostri. Abbiamo il diritto – e soprattutto il dovere — di contribuire al dibattito pubblico con proposte, competenza e spirito costruttivo. Viviamo un’epoca di cambiamenti rapidissimi. Eraclito, 2500 anni fa, diceva che tutto scorre; ma oggi la velocità del cambiamento ha raggiunto livelli che a volte fatichiamo a controllare. Pensiamo all’intelligenza artificiale: uno strumento straordinario, che dobbiamo imparare a utilizzare con consapevolezza. Dobbiamo far sì che resti sempre uno strumento nelle nostre mani. Il progresso non può essere fermato: va compreso e governato. Altro tema cruciale è quello della transizione energetica. È un tema complesso, che presenta molte sfaccettature, ma che rappresenta una vera emergenza. Trent’anni fa, l’86% dell’energia era prodotta da combustibili fossili. Oggi, nel 2025, siamo ancora all’82%. In tre decenni abbiamo ridotto la dipendenza solo del 4%. È evidente che la strada non è ancora quella giusta. Dobbiamo lavorare insieme, con competenza e realismo, per contribuire a un cambiamento efficace. Infine, il pensiero va al tema della denatalità e dell’immigrazione, che il Presidente della Repubblica ha richiamato questa mattina. Nel 2025 si registrano soltanto 369.000 nascite, a fronte di un numero di decessi molto superiore. È un dato che impone una riflessione profonda. Non possiamo aprire le porte indiscriminatamente, ma non possiamo nemmeno rinunciare alle opportunità. Serve equilibrio, visione e responsabilità per rafforzare il nostro Paese. Mi fermo qui. Non voglio sottrarvi altro tempo, ma voglio dirvi ancora una cosa: sono profondamente onorato della fiducia che mi avete accordato. È un onore rappresentare persone che ammiro e che incarnano il meglio dell’Italia: l’Italia che crea, che innova, che costruisce il futuro. Dobbiamo esserne orgogliosi. E dobbiamo restare uniti, amici, solidali, pronti ad aiutarci l’un l’altro. Grazie di cuore a tutti. L’INTERVENTO S I NOSTRI VALORI AL SERVIZIO del bene comune Pubblichiamo una sintesi dell’intervento del neo eletto Presidente della Federazione Ugo Salerno, tenuto all’Assembla Ordinaria dei Cavalieri del Lavoro del 24 ottobre 2025

PRIMO PIANO Civiltà del Lavoro | settembre • ottobre 2025 PRIMO PIANO 14 Cerimonia al QUIRINALE Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, il Vice Presidente della Federazione Enrico Zobele, il Ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso con i 25 Cavalieri del Lavoro nominati nel 2025 Sul sito della Federazione sono disponibili gallery fotografiche, video e rassegna stampa integrale della cerimonia di consegna delle Onorificenze ai Cavalieri del Lavoro 2025

15 Civiltà del Lavoro | settembre • ottobre 2025 “La responsabilità dell’impresa non si esaurisce nell’aumento dei profitti. Si tratta, piuttosto, di un legame forte che unisce il progresso economico alla crescita civile di un Paese. Legame ancor più visibile in aziende come quelle guidate da Cavalieri del Lavoro”. Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella sottolinea il legame tra sviluppo economico e crescita civile in occasione della cerimonia di consegna delle onorificenze ai Cavalieri del Lavoro tenuta lo scorso 24 ottobre. Pubblichiamo i discorsi del Presidente Mattarella, del vice presidente della Federazione Enrico Zobele, del ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso, le interviste a quattro Alfieri del Lavoro e l’elenco completo con le schede degli Alfieri del Lavoro 2025

16 PRIMO PIANO Civiltà del Lavoro | settembre • ottobre 2025 ivolgo un saluto ai nuovi Cavalieri del Lavoro e ai Cavalieri che hanno quest’anno compiuto venticinque anni dalla nomina. E un saluto ai giovani Alfieri, rinnovando a tutti loro le congratulazioni per i riconoscimenti meritati. Invio un saluto di grande cordialità a Maurizio Sella, che oggi non è potuto essere qui con noi e che conclude il suo mandato, così proficuo, di Presidente della Federazione nazionale dei Cavalieri del Lavoro. A tutti i presenti un caloroso benvenuto. Questa tradizionale cerimonia ha molti significati: si pone in grande evidenza quello dell’incontro tra generazioni: imprenditori che hanno dimostrato capacità nella guida di aziende e studenti che hanno raggiunto punte di eccellenza per proseguire con efficacia gli studi, in attesa di assumere responsabilità nella società di domani. I Cavalieri del Lavoro da lungo tempo sono impegnati nel Collegio universitario Lamaro Pozzani a sostenere la formazione di giovani, ed è ben noto che la formazione è il vettore più potente per entrare con soddisfazione nel mondo del lavoro. Simbolicamente il vostro impegno si rinnova con questa cerimonia, nella quale la vicinanza tra Cavalieri e Alfieri manifesta un investimento che continua e che, al tempo stesso, si propone di includere e di innovare. La responsabilità dell’impresa non si esaurisce nell’aumento dei profitti. Si tratta, piuttosto, di un legame forte che unisce il progresso economico alla crescita civile di un Paese. Legame ancor più visibile in aziende come quelle guidate da Cavalieri del Lavoro. Le imprese generano futuro e, in questo percorso, la capacità di guardare oltre i vantaggi contingenti è un moltiplicatore di valore. Ecco la ragione per la quale, con la vostra Federazione avete, con lungimiranza, dedicato tanto impegno alla riflessione sull’Europa, affiancandovi uno sguardo ancora più ampio. Le scellerate guerre in atto, i crescenti squilibri geopolitici, le pericolose chiusure protezionistiche che alterano il mercato, stanno producendo danni – come in ogni continente – anche alle economie europee. Inclusa quella italiana. Il Centro Studi di Confindustria ha stimato, nei giorni scorsi, un potenziale danno di notevole spessore derivante dalle politiche dei dazi introdotti. Contrastare le iniziative che intendono forzare il diritto internazionale e il libero commercio richiede di poter contare su adeguata massa critica e questa, per noi, si chiama Unione Europea. Soltanto l’Europa, nel suo insieme, ha le dimensioni per affrontare da protagonista questo tempo difficile. È di grande importanza che i Cavalieri del Lavoro – come Sergio Mattarella, Presidente della Repubblica R di Sergio MATTARELLA Imprese responsabili DI CRESCITA CIVILE

17 Civiltà del Lavoro | settembre • ottobre 2025 PRIMO PIANO ha sottolineato il Cavalier Zobele – diano al processo di unità europea una convinta priorità nei loro programmi. Qualche anno addietro dalla Santa Sede – con le parole di Papa Francesco – è stata proposta una efficace immagine per rappresentare l’avvio di una fase di “guerra mondiale a pezzi”. Guerra frammentata ma non meno pericolosa. Vorrei raccogliere quell’immagine per metterne a fuoco una analoga: stiamo assistendo a conflitti e iniziative che sembrano porre pesantemente a rischio, – voler fare a pezzi – l’ordine internazionale così faticosamente costruito sulle macerie della Seconda guerra mondiale. Questo ordine, sorto sulla base delle condizioni del mondo degli anni cinquanta, va rielaborato, in corrispondenza al mondo così diverso di oggi, ma va preservato. Siamo, ancora una volta, di fronte al dilemma: come utilizzare le risorse? Per distruggere o per costruire? O, per distruggere per poter costruire a propria convenienza? Quasi che il lungo periodo di cooperazione non avesse, invece, dimostrato gli importanti traguardi raggiunti da una umanità in pace. Taluni comportamenti sembrano suggeriti da una lettura distorta se non addirittura opposta della lezione di Joseph Schumpeter. Per l’economista austriaco “distruzione creatrice” era - è - l’effetto della capacità di innovazione delle imprese e non la sua premessa. È l’innovazione che, al centro dei processi, promuove crescita e progresso. In fasi di questa natura emerge ancora di più il ruolo degli imprenditori, dei capitani di impresa, delle imprese, nel concorrere, con la loro azione, alla definizione del bene comune, dell’interesse del Paese, della comunità internazionale. La responsabilità sociale appartiene a tutti. Siamo, ancora una volta, di fronte al dilemma: come utilizzare le risorse? Per distruggere o per costruire? O, per distruggere per poter costruire a propria convenienza?

18 PRIMO PIANO Civiltà del Lavoro | settembre • ottobre 2025 L’Europa è il nostro destino, il destino che abbiamo – saggiamente – scelto. Ben lo sanno i giovani, che si sentono cittadini europei oltre che del proprio Paese. L’Erasmus – insieme alla libera circolazione, alle regole di Schengen – è stato per tanti uno straordinario motore di incontro, di conoscenze, di crescita, di formidabile dinamismo. A questo riguardo desidero ricordare e rinnovare riconoscenza nei confronti di Sofia Corradi, recentemente scomparsa, che del programma Erasmus fu l’ideatrice: promuovendo una grande, efficace innovazione per il Continente e per i suoi giovani. L’innovazione è oggi – ancor più che nel passato – il cuore dell’indirizzo di un Paese e di un Continente che vogliono dire la loro nel mondo, così come lo sono sostenibilità ambientale e sociale. Inclusione è parola chiave della sostenibilità. L’andamento demografico oggi – lo abbiamo ulteriormente avuto confermato, nei giorni scorsi – non consente superficialità di analisi. Tra gli altri ne consegue, nel medio periodo, un aspetto: quello di evitare una perdita ampia, rilevante di lavoratori attivi e un impoverimento strutturale del welfare. Questo aspetto si aggiunge a quello, di prioritaria grande preoccupazione, dell’invecchiamento progressivo e rapido della nostra popolazione e del futuro dell’Italia. In queste riflessioni si inserisce quanto poc’anzi ha detto il Cavalier Zobele a proposito dell’immigrazione – fenomeno epocale in tutti i continenti – che si presenta nella sua complessità e anche nel suo contributo allo sviluppo. Il lavoro italiano vive già per circa il 10% di presenza straniera, con due milioni e mezzo di lavoratori. Si tratta di un apporto ampio alla ricchezza nazionale. Nelle politiche migratorie – che ci auguriamo trovino finalmente l’Unione Europea più consapevole che in passato della loro dimensione sovranazionale – si pone da molto tempo l’esigenza di un sistema per regolare in modo positivo il fenomeno e, in questo ambito – come tanti imprenditori hanno da tempo compreso - sono centrali la questione della formazione e della legalità degli accessi. Ne conseguirebbe, oltre al contrasto al disordine dell’immigrazione clandestina, una sconfitta dei crudeli trafficanti di esseri umani, la cui azione criminale provoca, quasi giorno per giorno, vittime innocenti che non possono lasciare indifferenti le nostre coscienze. Va aggiunto che l’integrazione non è semplicemente esercizio di umanità e investimento sul futuro. È una sfida importante per la nostra convivenza civile, per la capacità di perseguire gli obiettivi di coesione sociale indicati dalla Costituzione, nell’affermazione di principi come libertà ed eguaglianza. Vi ringrazio per quel che fate, per le vostre attività di impresa. Per il vostro impegno nella Federazione dei Cavalieri del Lavoro. Auguro a tutti voi – Cavalieri del Lavoro e studenti – di continuare con il medesimo spirito e con lo sguardo sempre rivolto all’avvenire. Auguri! Nelle politiche migratorie si pone da molto tempo l’esigenza di un sistema per regolare in modo positivo il fenomeno, come tanti imprenditori hanno da tempo compreso

19 Civiltà del Lavoro | settembre • ottobre 2025 PRIMO PIANO li spunti che seguono dovevano rappresentare un intervento di particolare significato del Presidente Maurizio Sella in questa solenne cerimonia. Oggi infatti si conclude, per termini statutari, il suo mandato di sei anni alla guida della Federazione. Desidero in questa sede rivolgere a Maurizio, che non può essere presente oggi per una indisposizione, il nostro più affettuoso ringraziamento e rappresentargli tutta la nostra vicinanza. Questa cerimonia, che ogni anno si rinnova nel cuore delle istituzioni, ha una suggestione unica: getta un ponte, con le fondamenta basate sul merito, tra due generazioni, i venticinque nuovi Cavalieri del Lavoro e i venticinque Alfieri del Lavoro. Una vita di lavoro e di responsabilità di chi fa impresa, che incontra l’impegno e la promessa delle nuove energie del Paese. Malgrado il quadro geopolitico, l’economia italiana è in una fase incoraggiante: l’occupazione è ai massimi storici, il debito pubblico, pur elevato, è sotto controllo, anche lo spread si mantiene su livelli contenuti, segno di fiducia dei mercati nella solidità del Paese. È un quadro positivo. Per proseguire su questa strada resta aperta la questione decisiva di migliorare la produttività, investendo massicciamente in settori e tecnologie innovative, destinate a modificare in profondità i processi produttivi che ne hanno bisogno. Gli scenari aperti dall’Intelligenza Artificiale, così come dalle nuove composizioni delle forme di produzione e utilizzo di energia, non possono e non debbono trovarci impreparati. A questo si aggiunge un dato demografico che non possiamo ignorare: oggi l’Italia ha una popolazione di 58 milioni di abitanti, ma senza l’apporto dell’immigrazione saremmo circa 8 milioni in meno, con una struttura della popolazione contraddistinta dal fenomeno della denatalità da una parte e dell’invecchiamento dall’altra. È un tema che rende ancora più cruciale e urgente investire sul capitale umano, sull’inclusione e sulla capacità di attrarre nuove energie e risorse dall’esterno. Come Cavalieri del Lavoro avvertiamo la responsabilità non solo di contribuire alla crescita del sistema produttivo, ma anche di indicare temi e questioni che riteniamo cruciali per lo sviluppo e l’avanzamento civile ed economico del Paese. Nei nostri convegni nazionali degli ultimi anni abbiamo approfonditamente discusso della sostenibilità come condizione essenziale dello sviluppo, delle opportunità della transizione digitale e tecnologica, del lavoro in forte e continua evoluzione ma punto fermo della dignità individuale e dell’integrazione sociale, e da ultimo dell’Europa come unico orizzonte possibile di libertà, democrazia e sicurezza. Signor Presidente, lo dico facendo mie le sue straordinarie parole: “l’Europa è, al tempo stesso, necessità e responsabilità. Le forze imprenditoriali e quelle sociali, il mondo della cultura e la società civile europea devono Enrico Zobele, Vice Presidente Federazione Nazionale dei Cavalieri del Lavoro BUON LAVORO via maestra per coesione e sviluppo G di Enrico ZOBELE

21 Civiltà del Lavoro | settembre • ottobre 2025 PRIMO PIANO Il Presidente della Repubblica consegna il Collare al nuovo Decano dell’Ordine Giovanni Arvedi avvertire la necessità e la responsabilità di sentirsi partecipi e costruttori, non spettatori inermi e intimoriti”. È una visione che sentiamo profondamente nostra: l’Europa è la nostra casa comune e il nostro destino e per questo al nostro ultimo Convegno nazionale a Venezia è emerso con forza l’unanime appello dei Cavalieri del Lavoro sulla necessità di completare, aggiornando, il percorso storico dell’Unione dando vita agli Stati Uniti d’Europa, l’obiettivo dei nostri padri fondatori. Con il nostro lavoro e le nostre imprese siamo determinati a questa sfida storica: sosteniamo il completamento del progetto comune europeo, senza paura dei cambiamenti che dovremo affrontare e che sono necessari. Lavoriamo in direzione di un’Europa delle persone e delle imprese, del lavoro e dei talenti, dell’innovazione e della sostenibilità. E torno a citare le Sue parole: “senza cedere all’idea di un mondo lacerato, composto soltanto di avversari, nemici, vassalli o clientes, né all’idea di società frammentate”. Dobbiamo avere il coraggio di completare il mercato unico dei capitali, per dare respiro agli investimenti e sostegno alle imprese innovative, e il coraggio di accelerare sulle startup tecnologiche e sulla ricerca. Torniamo a essere pionieri e non rassegniamoci a ruoli di retroguardia. Le imprese e i lavoratori hanno un ruolo decisivo nel percorso di crescita delle nostre società. Con il loro impegno creano benessere diffuso, favoriscono l’innovazione, aprono mercati e opportunità. Così facendo non solo generano e distribuiscono ricchezza, ma rafforzano la qualità della nostra democrazia. La Federazione Nazionale dei Cavalieri del Lavoro in questi anni ha dato vita ad una collana editoriale intitolata Storie di Cavalieri del Lavoro, nell’ambito della quale sono stati pubblicati tre volumi: Famiglia e Impresa, Donna e Impresa e Fondatori d’Impresa. In queste pagine sono state raccontate circa 250 storie imprenditoriali, che compongono un significativo affresco dell’eccellenza dell’imprenditoria italiana, fatta di idee, intuizioni, visioni e valori solidi e profondi. È una lettura istruttiva da tanti punti di vista. Cito un dato significativo: dall’ultimo volume dedicato ai fondatori d’imprese emerge che l’88% ha imparato il mestiere sul campo. Dal volume emerge inoltre che molti fondatori di impresa in particolare sono partiti anche da condizioni modeste, il che dimostra la potenza dell’impresa quale strumento di ascensore sociale. Da un’altra ricerca che la Federazione ha condotto col Cnel e la Conferenza Nazionale dei Collegi Universitari di Merito emerge che sempre più laureati, in particolare nelle discipline Stem, guardano all’estero in cerca di percorsi di crescita e realizzazione. Questo fenomeno fa riflettere sulla necessità di rendere il nostro sistema produttivo più attrattivo, offrendo opportunità di crescita e sviluppo professionale, flessibilità organizzativa e un equilibrato bilanciamento tra vita e lavoro. Lo spirito che ha reso l’Italia una delle più grandi potenze industriali del mondo deve continuare a vivere nei giovani di oggi. Sta a noi impegnarci con determinazione per farlo risplendere ancora, accompagnando le nuove generazioni in un percorso di crescita che valorizzi il loro talento e il loro lavoro. Signor Presidente, desidero esprimere la nostra più profonda gratitudine a Lei, che ha seguito con puntuale attenzione e sollecita vicinanza il nostro lavoro. Le sue parole di considerazione per le nostre attività, a cominciare dall’iniziativa del Collegio Universitario “Lamaro Pozzani” dei Cavalieri del Lavoro, ci incoraggiano a intraprendere nuove azioni volte a promuovere e a contribuire lo sviluppo economico, la crescita culturale e il progresso sociale. Ai Cavalieri del Lavoro rivolgo un augurio sincero: che il nostro impegno diventi testimonianza viva che buona impresa e buon lavoro sono la via maestra per costruire crescita e coesione. Siate esempio concreto della funzione sociale dell’impresa. È con questa convinzione che i Cavalieri del Lavoro continueranno a servire il Paese, nella fedeltà ai valori che ci uniscono e nell’obiettivo comune di consegnare alle nuove generazioni un’Italia e un’Europa migliori.

22 PRIMO PIANO Civiltà del Lavoro | settembre • ottobre 2025 ivolgo il mio più cordiale saluto che ovviamente estendo al Cavaliere Presidente Maurizio Sella, con cui abbiamo, in maniera estremamente proficua, collaborato in questi tre anni. Porgo le mie più vive congratulazioni ai nuovi Cavalieri del Lavoro e ai giovani Alfieri. La cerimonia odierna, che si rinnova di anno in anno, rappresenta l’occasione più propizia per riflettere sull’apporto virtuoso che l’individuo, la persona, può recare alla società. L’attività di impresa, che rappresenta per voi l’essenza stessa di una vita consacrata al lavoro e all’impegno, viene celebrata oggi come coronamento di singole, straordinarie storie, le quali coesistono vicendevolmente nel grande mosaico dell’imprenditoria italiana. Il talento che vi accomuna, insieme alla profonda etica del lavoro, che contraddistingue la nostra civiltà, l’homo faber fortunae suae, è alla base del conferimento di questa onorificenza sin dalla sua origine. Non potrebbe essere altrimenti, considerato che oggi più che mai, risulta imprescindibile tributare la giusta ricompensa al merito e all’inventiva, motori della libera iniziativa d’impresa. Ed è altrettanto fondamentale evidenziare quanto preziosa sia la singolarità di ciascuna storia di successo e passione che trova oggi il giusto riconoscimento. Questa sessione, peraltro, signor Presidente, grazie alle scelte da lei operate all’interno di una selezione di nomi, che spero sia stata sufficientemente comprensiva, fa emergere in tutta evidenza alcune prospettive di crescita del sistema produttivo italiano. Un primo elemento riguarda la presenza femminile tra i nominati. Con sei donne insignite del titolo, raggiungiamo uno dei numeri più alti nella storia dell’onorificenza. Già lo scorso anno i dati erano stati incoraggianti, ma questo nuovo traguardo, signor Presidente, conferma una tendenza strutturale, in quanto cresce sensibilmente il numero delle candidature femminili e si consolida la presenza delle donne alla guida di imprese. L’Italia è oggi il Paese dell’Ue con la più alta percentuale di imprenditrici, pari al 22% del totale. Un primato che riflette anche un passaggio generazionale importante, talvolta difficile, in cui le donne hanno assunto un ruolo crescente dal punto di vista economico, gestionale e decisionale. Adolfo Urso, Ministro delle Imprese e del Made in Italy L’ITALIA che innova e compete R di Adolfo URSO Con sei donne insignite del titolo, raggiungiamo uno dei numeri più alti nella storia dell’onorificenza. Si conferma una tendenza strutturale

23 Civiltà del Lavoro | settembre • ottobre 2025 PRIMO PIANO Questo dato ci incoraggia a proseguire lungo la strada intrapresa. A questo proposito stiamo lavorando con politiche e misure specifiche per creare le condizioni affinché l’imprenditoria femminile possa consolidarsi ulteriormente e diventare un elemento strutturale del nostro sistema produttivo. Un secondo elemento significativo è la rappresentanza territoriale di tutte le aree geografiche del Paese, a testimonianza della distribuzione omogenea di storie di eccellenza in ogni distretto produttivo italiano. Ed è proprio in questo contesto che occorre sottolineare l’importante contributo dell’imprenditoria italiana reso a favore del Mezzogiorno, a conferma di una presenza industriale che va sempre più sostenuta e incoraggiata. È un dato che evidenzia come stia emergendo un modello produttivo multipolare in cui i territori, con le loro differenti specificità e vocazioni, partecipano ciascuno con il proprio contributo alla crescita complessiva dell’Italia. Un ulteriore aspetto da sottolineare è quello dell’innovazione, che contraddistingue sia i settori tradizionali che i nuovi comparti ad alta intensità tecnologica. Terziario avanzato, energia digitale e aerospazio partecipano alla crescita e testimoniano la capacità dell’industria italiana di evolversi e di affrontare con successo le sfide del futuro, che passano per una diversificazione produttiva e commerciale. L’impresa italiana cresce, nonostante le complessità dell’attuale momento storico, sui mercati internazionali. In un decennio siamo passati dall’ottavo posto, come Paese esportatore, alla quinta posizione dello scorso anno, e quest’anno siamo testa a testa con il Giappone per conquistare la quarta posizione nell’export globale. Dopo Cina, Stati Uniti, Germania, vi è la piccola Italia che non ha certamente le stesse dimensioni demografiche ed economiche dei giganti. E questo è merito sicuramente vostro, dell’esempio che avete dato ogni giorno calcando gli scenari internazionali e portando come esempio l’impresa e il prodotto italiano. È significativo anche l’indice di attrattività del nostro Paese. L’Italia in questi anni ha scalato molte posizioni. Tre anni fa eravamo al ventitreesimo posto, come indice di attrattività, quest’anno siamo al sedicesimo posto. Abbiamo scalato sette posizioni mentre altri Paesi perdevano posizione. Nel caos mondiale è l’Italia che oggi si fa largo con l’eccellenza del suo Made in Italy, con imprese capaci di stare nel mondo, di evitare i rischi della destrutturazione, di evitare i rischi della competizione globale, ma anche di cogliere le nuove opportunità. Per questo, Signor Presidente, credo che sia molto importante il segnale che viene dato oggi, grazie ai nuovi Cavalieri del Lavoro, grazie ai giovani Alfieri del Lavoro, al loro esempio, al loro studio, alla loro eccellenza; sembrano davvero in questo caso i portatori di quello che può essere il nuovo miracolo dell’esperienza italiana, la conoscenza, l’innovazione, la dedizione, il servizio, il concepire, come dice la nostra Costituzione, l’impresa al servizio della società.

24 PRIMO PIANO Civiltà del Lavoro | settembre • ottobre 2025 Serena Affaitati Diploma Liceo Internazionale – Scuola Europea di Francoforte (Germania) Media triennio: 9,86 Scelta: Medicina e Chirurgia, Università di Padova Alessandro Altieri Diploma Scientifico (Lode) Istituto di Istruzione Superiore “Ilaria Alpi – Eugenio Montale” di Rutigliano (BA) Media quadriennio: 10 Scelta: Biologia, Università di Napoli “Federico II” – Scuola Superiore Meridionale di Napoli Giada Baratto Diploma Scientifico (Lode) – Istituto di Istruzione Superiore “Cattaneo – Mattei” di Monselice (PD) Media quadriennio: 9,98 Scelta: Medicina e Chirurgia, Università di Padova Giorgio Basilotta Diploma Scientifico (Lode) – Istituto di Istruzione Superiore “Leonardo” di Giarre (CT) Media quadriennio: 10 Scelta: Medicina e Chirurgia, Università di Pavia Alessandro Bellusci Diploma Classico (Lode) – Liceo Classico “Massimo D’Azeglio” di Torino Media quadriennio: 10 Scelta: Matematica per l’Ingegneria, Politecnico di Torino Lorenzo Benericetti Diploma Scientifico (Lode) – Liceo Scientifico “Marconi” di San Miniato (PI) Media quadriennio: 9,93 Scelta: Ingegneria aerospaziale, Università di Pisa – Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa Alice Bordet Diploma Scientifico (Lode) – Liceo Scientifico “Alfredo Oriani” di Ravenna Media quadriennio: 9,83 Scelta: Medicina e Chirurgia in lingua inglese, Università di Bologna – Collegio Superiore di Bologna Alfredo Marco Caccamo Diploma Scientifico (Lode) – Liceo Scientifico “Leonardo Da Vinci” di Reggio Calabria Media quadriennio: 10 Scelta: Giurisprudenza, Università Mediterranea di Reggio Calabria Davide Cassella Guerrino Diploma Classico (Lode) – Liceo Statale “Galileo Galilei” di Piedimonte Matese (CE) Media quadriennio: 10 Scelta: Lettere Antiche, Università di Pisa – Scuola Normale Superiore di Pisa Alisia Gabriela Di Panfilo Diploma Scientifico (Lode) – Liceo Scientifico – Convitto “M. Delfico” di Teramo Media quadriennio: 10 Scelta: Medicina e Chirurgia, Università dell’Aquila Stella Ferla Diploma Scientifico (Lode) – Istituto di Istruzione Superiore “Racchetti – Da Vinci” di Crema (CR) Media quadriennio: 9,98 Scelta: Ingegneria Biomedica, Politecnico di Milano Emma Gasser Diploma Linguistico (Lode) – Liceo Linguistico di Merano (BZ) Media quadriennio: 9,96 Scelta: Giurisprudenza – Diritto italiano, Università di Innsbruck (Austria) ALFIERI DEL LAVORO 2025 Ogni anno, in occasione della cerimonia per i 25 nuovi Cavalieri del Lavoro, il Presidente della Repubblica assegna il Premio Alfieri del Lavoro ai migliori studenti d’Italia. Questo titolo rappresenta un legame simbolico tra le generazioni, sottolineando l’impegno e i risultati raggiunti dai giovani negli studi, dagli imprenditori nel lavoro. Per accedere alla selezione gli studenti devono avere riportato la votazione minima di 9/10 al diploma di licenza media, devono aver raggiunto almeno 8/10 di media per ciascuno dei primi quattro anni della scuola superiore e aver conseguito la votazione di 100/100 all’esame di Stato. Le segnalazioni del 2025 sono giunte da tutte le Regioni. I premiati, non più di uno per provincia, hanno una media che va da 9,83 a 10.

25 Civiltà del Lavoro | settembre • ottobre 2025 PRIMO PIANO Giorgio Giglio Diploma Scientifico (Lode) – Liceo Scientifico “Federigo Enriques” di Roma Media quadriennio: 10 Scelta: Fisica, Università di Roma “La Sapienza” Luisa Iorio Diploma Scientifico (Lode) – Istituto “Maria Montessori” di Somma Vesuviana (NA) Media quadriennio: 9,98 Scelta: Ingegneria Meccanica, Università “Federico II” di Napoli Valentino Lai Diploma Linguistico – Istituto Globale Sant’Antioco di Sant’Antioco (SU) Media quadriennio: 9,98 Scelta: Lingue, Università di Cagliari Maria Teresa Leone Diploma Scientifico – Istituto “Sacro Cuore di Gesù” di Siena Media quadriennio: 9,94 Scelta: Psicologia, Università di Amsterdam (Olanda) Andrea Manica Diploma Tecnico Informatica (Lode) – Istituto di Istruzione Superiore “Majorana” di Martina Franca (TA) Media quadriennio: 9,95 Scelta: Informatica, Università di Bari “Aldo Moro” Filippo Nicotra Diploma Scientifico (Lode) – Istituto di Istruzione Superiore “Majorana – Cascino” di Piazza Armerina (EN) Media quadriennio: 10 Scelta: Giurisprudenza, Università di Enna “Kore” Tiziano Pilz Diploma Scientifico (Lode) – Istituto Paritario “Aleardi” di Verona Media triennio: 10 Scelta: Ingegneria Aerospaziale, Università Tecnica di Monaco (Germania) Gaia Ruggiero Diploma Scientifico (Lode) – Liceo Scientifico “Leonardo Da Vinci” di Pescara Media quadriennio: 10 Scelta: Medicina e Chirurgia, Università di Chieti Martina Sechi Diploma Scientifico (Lode) – Istituto di Istruzione Superiore “Mariano IV D’Arborea” di Oristano Media quadriennio: 10 Scelta: Neuroscienze, Università di Bristol (Regno Unito) Sofia Soldavini Diploma Tecnico Economico (Lode) – Istituto Tecnico Economico “Enrico Tosi” di Busto Arsizio (VA) Media triennio: 10 Scelta: Economia delle Imprese e dei Mercati, Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano Lucrezia Luciana Teti Diploma Tecnico Amministrazione (Lode) – Istituto di Istruzione Superiore “Marconi” di Tortona (AL) Media quadriennio: 9,85 Scelta: Economia Aziendale, Università del Piemonte Orientale di Alessandria Vittorio Antonio Trobia Diploma Scientifico (Lode) – Istituto di Istruzione Superiore “Ettore Majorana” di Brindisi Media triennio: 10 Scelta: Medicina e Chirurgia in lingua inglese, Università di Bari, Collegio Universitario Poggiolevante di Bari Hoara Vaira Diploma Classico (Lode) – Istituto di Istruzione Superiore “Guido Nolfi” di Fano (PU) Media quadriennio: 10 Scelta: Medicina e Chirurgia, Università di Bologna

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