Civiltà del Lavoro, n. 4-5/2025

12 Civiltà del Lavoro | settembre • ottobre 2025 mantenuto – anche nell’attività di selezione delle candidature, condotta anch’essa con il metodo della collegialità – la fermezza delle nostre posizioni, a tutela dei valori e del prestigio della nostra onorificenza. Tale condotta, e la fermezza che abbiamo manifestato quando necessario, non solo hanno confermato la nostra autorevolezza presso le istituzioni con le quali siamo chiamati a collaborare, ma hanno avuto il più alto riconoscimento nelle parole del Presidente della Repubblica, che in più occasioni ha sottolineato come i Cavalieri del Lavoro incarnino un modello di riferimento per l’intera comunità nazionale, in quanto interpreti autentici della funzione sociale dell’impresa”. IL BILANCIO DELLE ATTIVITÀ La relazione di Sella ha ricordato poi le tre direttrici che hanno guidato l’attività della Federazione negli ultimi sei anni. La prima direttrice è stata rafforzare la riconoscibilità dei valori distintivi dell’onorificenza e ha portato alla pubblicazione dei volumi “Fare impresa, coltivare valori. Frasi e citazioni di Cavalieri del Lavoro” e “L’Ordine al Merito del Lavoro”. La seconda direttrice – evidenziare la rilevanza del contributo dei Cavalieri del Lavoro alla crescita economica e sociale del Paese – è stata realizzata principalmente con il Progetto “Base Dati”. “Per la prima volta – si legge nella relazione – abbiamo potuto misurare il valore generato dalle aziende dei Cavalieri del Lavoro e, attraverso l’analisi dei bilanci degli ultimi sette esercizi delle aziende da noi guidate, lo abbiamo comparato al tessuto imprenditoriale italiano. Il Progetto ‘Base Dati’ è stato condotto in collaborazione con Crif Ratings e ha dato vita a cinque rapporti annuali. I dati del Rapporto 2024 dimostrano come le aziende dei Cavalieri del Lavoro, pur rappresentando solo lo 0,04% delle 900mila imprese di capitali italiane, contribuiscono per il 5% al Pil nazionale, evidenziando una capacità di generare valore ben superiore alla media. Sul fronte occupazionale, le aziende dei Cavalieri del Lavoro hanno mostrato un trend di crescita stabile, registrando un aumento del personale del + 4%, in controtendenza rispetto alla leggera contrazione del contesto nazionale. Viene confermata la crescita mediana del fatturato del +5,5%, superiore al dato di riferimento (+4,9%) e una crescita dell’Ebitda del +10%, ben al di sopra del benchmark nazionale (+2,6%). Anche i livelli di Ebitda Margin si confermano ben superiori rispetto al dato italiano (12% verso il 9,5%)”. La terza direttrice è stata accrescere la visibilità dei Cavalieri del Lavoro presso l’opinione pubblica attraverso un’intensa attività di comunicazione ed editoriale. “In questa cornice – si legge nella relazione – nel 2022 abbiamo inaugurato la collana editoriale ‘Storie di Cavalieri del Lavoro’, oggi articolata in tre volumi. Il primo volume, dal titolo ‘Famiglia e impresa’, raccoglie le storie di 75 famiglie imprenditoriali che annoverano almeno due Cavalieri del Lavoro. Nel 2024, in occasione del 60° anniversario della nomina della prima donna Cavaliere del Lavoro, Gilberta Gabrielli Minganti, abbiamo arricchito la collana editoriale ‘Storie di Cavalieri del Lavoro’ con il secondo volume ‘Donne e impresa’ che ha evidenziato, attraverso le storie imprenditoriali e le vicende personali delle 25 donne insignite nel Novecento, il contributo femminile al progresso dell’economia produttiva e al miglioramento delle condizioni di vita e di lavoro del Paese. Nel 2025 la collana editoriale è proseguita con la pubblicazione del terzo volume ‘Fondatori di impresa’, che racconta l’eccellenza dell’imprenditorialità italiana attraverso le storie e le voci di chi, spesso partendo dal nulla, ha creato una importante realtà d’impresa ed è arrivato a ricevere l’onorificenza di Cavaliere del Lavoro. La maggior parte dei fondatori ha iniziato a lavorare giovanissimo, intorno ai 19 anni, e per oltre un decennio ha ricoperto ruoli operativi. Ben l’88% ha fatto la gavetta: un apprendistato vissuto non come un ostacolo, ma come un metodo di formazione, capace di forgiare l’attitudine al lavoro e al sacrificio. Non una fase di passaggio, ma la vera scuola di leadership, legittimazione e resilienza. La gavetta è un processo identitario”. L’Assemblea ha ricordato con un minuto di silenzio i Cavalieri del Lavoro scomparsi nell’ultimo anno, a partire dal Cavaliere Alfredo Diana, che ha guidato la Federazione per vent’anni (dal 1981 al 2001) ed è stato ministro, senatore ed europarlamentare. Nel corso del dibattito il Cavaliere Vittorio Di Paola, già presidente del Gruppo centrale, ha sottolineato la necessità di rispettare, nella scelta dei presidenti, la consuetudine di alternare esponenti del Nord e del Centrosud. (P.M.) ASSEMBLEA

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