Civiltà del Lavoro, n. 4-5/2025

13 Civiltà del Lavoro | settembre • ottobre 2025 ono commosso per la fiducia che mi avete dimostrato, una fiducia che proviene da persone che io ammiro profondamente. E per me, questa fiducia, rappresenta un valore assoluto e un impegno di grande responsabilità. Essere Presidente della Federazione non è un successo personale: è un incarico che si assume con spirito di servizio. È un impegno che arricchisce, perché ricevere la fiducia dei propri colleghi è una delle più grandi gratificazioni che si possano ricevere. La nostra Federazione è un’organizzazione unica nel suo genere. Riunisce molteplici realtà economiche – industria, agricoltura, commercio, artigianato, servizi, credito, assicurazioni – rappresentando l’intero tessuto produttivo del Paese, nella sua varietà e nelle sue eccellenze. Siamo stati scelti per i risultati delle aziende che guidiamo, per i nostri meriti personali e per la correttezza con cui operiamo. Questo ci rende una associazione trasversale capace di contribuire al bene del Paese nel suo complesso. Quando il Presidente della Repubblica ci consegna la pergamena e la Croce dell’Ordine “al Merito del Lavoro”, non si limita a premiarci per ciò che abbiamo realizzato. Ci affida, implicitamente, una richiesta di impegno: quella di continuare a contribuire alla crescita economica e sociale della comunità, mettendo la nostra esperienza e i nostri valori al servizio del bene comune. Noi Cavalieri del Lavoro sappiamo coniugare il profitto con la responsabilità sociale. Le analisi condotte da società come la Harvard Business School dimostrano che le imprese più attente ai propri stakeholder — le cosiddette stakeholder champions – sono anche quelle che crescono di più e generano i migliori risultati economici. Abbiamo approfondito più volte il tema del lavoro, ricordo il Convegno Nazionale di Bari del 2024, e lo approfondiremo nuovamente nel corso dei lavori del prossimo Convegno Nazionale di Firenze, nel 2026. Il tema del lavoro è il cuore della nostra identità. Oggi però assistiamo a un fenomeno preoccupante: la fuga di giovani talenti. Ogni anno l’Italia perde circa 90.000 giovani laureati che abbiamo formato con le nostre risorse e che, all’estero, trovano successo e riconoscimento. È una perdita che dobbiamo affrontare con responsabilità. Come Federazione, abbiamo il dovere di far sentire la nostra voce su questi temi, accanto a quella del Presidente della Repubblica. Siamo stati scelti da lui e i valori che egli rappresenta sono anche i nostri. Abbiamo il diritto – e soprattutto il dovere — di contribuire al dibattito pubblico con proposte, competenza e spirito costruttivo. Viviamo un’epoca di cambiamenti rapidissimi. Eraclito, 2500 anni fa, diceva che tutto scorre; ma oggi la velocità del cambiamento ha raggiunto livelli che a volte fatichiamo a controllare. Pensiamo all’intelligenza artificiale: uno strumento straordinario, che dobbiamo imparare a utilizzare con consapevolezza. Dobbiamo far sì che resti sempre uno strumento nelle nostre mani. Il progresso non può essere fermato: va compreso e governato. Altro tema cruciale è quello della transizione energetica. È un tema complesso, che presenta molte sfaccettature, ma che rappresenta una vera emergenza. Trent’anni fa, l’86% dell’energia era prodotta da combustibili fossili. Oggi, nel 2025, siamo ancora all’82%. In tre decenni abbiamo ridotto la dipendenza solo del 4%. È evidente che la strada non è ancora quella giusta. Dobbiamo lavorare insieme, con competenza e realismo, per contribuire a un cambiamento efficace. Infine, il pensiero va al tema della denatalità e dell’immigrazione, che il Presidente della Repubblica ha richiamato questa mattina. Nel 2025 si registrano soltanto 369.000 nascite, a fronte di un numero di decessi molto superiore. È un dato che impone una riflessione profonda. Non possiamo aprire le porte indiscriminatamente, ma non possiamo nemmeno rinunciare alle opportunità. Serve equilibrio, visione e responsabilità per rafforzare il nostro Paese. Mi fermo qui. Non voglio sottrarvi altro tempo, ma voglio dirvi ancora una cosa: sono profondamente onorato della fiducia che mi avete accordato. È un onore rappresentare persone che ammiro e che incarnano il meglio dell’Italia: l’Italia che crea, che innova, che costruisce il futuro. Dobbiamo esserne orgogliosi. E dobbiamo restare uniti, amici, solidali, pronti ad aiutarci l’un l’altro. Grazie di cuore a tutti. L’INTERVENTO S I NOSTRI VALORI AL SERVIZIO del bene comune Pubblichiamo una sintesi dell’intervento del neo eletto Presidente della Federazione Ugo Salerno, tenuto all’Assembla Ordinaria dei Cavalieri del Lavoro del 24 ottobre 2025

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