16 PRIMO PIANO Civiltà del Lavoro | settembre • ottobre 2025 ivolgo un saluto ai nuovi Cavalieri del Lavoro e ai Cavalieri che hanno quest’anno compiuto venticinque anni dalla nomina. E un saluto ai giovani Alfieri, rinnovando a tutti loro le congratulazioni per i riconoscimenti meritati. Invio un saluto di grande cordialità a Maurizio Sella, che oggi non è potuto essere qui con noi e che conclude il suo mandato, così proficuo, di Presidente della Federazione nazionale dei Cavalieri del Lavoro. A tutti i presenti un caloroso benvenuto. Questa tradizionale cerimonia ha molti significati: si pone in grande evidenza quello dell’incontro tra generazioni: imprenditori che hanno dimostrato capacità nella guida di aziende e studenti che hanno raggiunto punte di eccellenza per proseguire con efficacia gli studi, in attesa di assumere responsabilità nella società di domani. I Cavalieri del Lavoro da lungo tempo sono impegnati nel Collegio universitario Lamaro Pozzani a sostenere la formazione di giovani, ed è ben noto che la formazione è il vettore più potente per entrare con soddisfazione nel mondo del lavoro. Simbolicamente il vostro impegno si rinnova con questa cerimonia, nella quale la vicinanza tra Cavalieri e Alfieri manifesta un investimento che continua e che, al tempo stesso, si propone di includere e di innovare. La responsabilità dell’impresa non si esaurisce nell’aumento dei profitti. Si tratta, piuttosto, di un legame forte che unisce il progresso economico alla crescita civile di un Paese. Legame ancor più visibile in aziende come quelle guidate da Cavalieri del Lavoro. Le imprese generano futuro e, in questo percorso, la capacità di guardare oltre i vantaggi contingenti è un moltiplicatore di valore. Ecco la ragione per la quale, con la vostra Federazione avete, con lungimiranza, dedicato tanto impegno alla riflessione sull’Europa, affiancandovi uno sguardo ancora più ampio. Le scellerate guerre in atto, i crescenti squilibri geopolitici, le pericolose chiusure protezionistiche che alterano il mercato, stanno producendo danni – come in ogni continente – anche alle economie europee. Inclusa quella italiana. Il Centro Studi di Confindustria ha stimato, nei giorni scorsi, un potenziale danno di notevole spessore derivante dalle politiche dei dazi introdotti. Contrastare le iniziative che intendono forzare il diritto internazionale e il libero commercio richiede di poter contare su adeguata massa critica e questa, per noi, si chiama Unione Europea. Soltanto l’Europa, nel suo insieme, ha le dimensioni per affrontare da protagonista questo tempo difficile. È di grande importanza che i Cavalieri del Lavoro – come Sergio Mattarella, Presidente della Repubblica R di Sergio MATTARELLA Imprese responsabili DI CRESCITA CIVILE
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