18 PRIMO PIANO Civiltà del Lavoro | settembre • ottobre 2025 L’Europa è il nostro destino, il destino che abbiamo – saggiamente – scelto. Ben lo sanno i giovani, che si sentono cittadini europei oltre che del proprio Paese. L’Erasmus – insieme alla libera circolazione, alle regole di Schengen – è stato per tanti uno straordinario motore di incontro, di conoscenze, di crescita, di formidabile dinamismo. A questo riguardo desidero ricordare e rinnovare riconoscenza nei confronti di Sofia Corradi, recentemente scomparsa, che del programma Erasmus fu l’ideatrice: promuovendo una grande, efficace innovazione per il Continente e per i suoi giovani. L’innovazione è oggi – ancor più che nel passato – il cuore dell’indirizzo di un Paese e di un Continente che vogliono dire la loro nel mondo, così come lo sono sostenibilità ambientale e sociale. Inclusione è parola chiave della sostenibilità. L’andamento demografico oggi – lo abbiamo ulteriormente avuto confermato, nei giorni scorsi – non consente superficialità di analisi. Tra gli altri ne consegue, nel medio periodo, un aspetto: quello di evitare una perdita ampia, rilevante di lavoratori attivi e un impoverimento strutturale del welfare. Questo aspetto si aggiunge a quello, di prioritaria grande preoccupazione, dell’invecchiamento progressivo e rapido della nostra popolazione e del futuro dell’Italia. In queste riflessioni si inserisce quanto poc’anzi ha detto il Cavalier Zobele a proposito dell’immigrazione – fenomeno epocale in tutti i continenti – che si presenta nella sua complessità e anche nel suo contributo allo sviluppo. Il lavoro italiano vive già per circa il 10% di presenza straniera, con due milioni e mezzo di lavoratori. Si tratta di un apporto ampio alla ricchezza nazionale. Nelle politiche migratorie – che ci auguriamo trovino finalmente l’Unione Europea più consapevole che in passato della loro dimensione sovranazionale – si pone da molto tempo l’esigenza di un sistema per regolare in modo positivo il fenomeno e, in questo ambito – come tanti imprenditori hanno da tempo compreso - sono centrali la questione della formazione e della legalità degli accessi. Ne conseguirebbe, oltre al contrasto al disordine dell’immigrazione clandestina, una sconfitta dei crudeli trafficanti di esseri umani, la cui azione criminale provoca, quasi giorno per giorno, vittime innocenti che non possono lasciare indifferenti le nostre coscienze. Va aggiunto che l’integrazione non è semplicemente esercizio di umanità e investimento sul futuro. È una sfida importante per la nostra convivenza civile, per la capacità di perseguire gli obiettivi di coesione sociale indicati dalla Costituzione, nell’affermazione di principi come libertà ed eguaglianza. Vi ringrazio per quel che fate, per le vostre attività di impresa. Per il vostro impegno nella Federazione dei Cavalieri del Lavoro. Auguro a tutti voi – Cavalieri del Lavoro e studenti – di continuare con il medesimo spirito e con lo sguardo sempre rivolto all’avvenire. Auguri! Nelle politiche migratorie si pone da molto tempo l’esigenza di un sistema per regolare in modo positivo il fenomeno, come tanti imprenditori hanno da tempo compreso
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