19 Civiltà del Lavoro | settembre • ottobre 2025 PRIMO PIANO li spunti che seguono dovevano rappresentare un intervento di particolare significato del Presidente Maurizio Sella in questa solenne cerimonia. Oggi infatti si conclude, per termini statutari, il suo mandato di sei anni alla guida della Federazione. Desidero in questa sede rivolgere a Maurizio, che non può essere presente oggi per una indisposizione, il nostro più affettuoso ringraziamento e rappresentargli tutta la nostra vicinanza. Questa cerimonia, che ogni anno si rinnova nel cuore delle istituzioni, ha una suggestione unica: getta un ponte, con le fondamenta basate sul merito, tra due generazioni, i venticinque nuovi Cavalieri del Lavoro e i venticinque Alfieri del Lavoro. Una vita di lavoro e di responsabilità di chi fa impresa, che incontra l’impegno e la promessa delle nuove energie del Paese. Malgrado il quadro geopolitico, l’economia italiana è in una fase incoraggiante: l’occupazione è ai massimi storici, il debito pubblico, pur elevato, è sotto controllo, anche lo spread si mantiene su livelli contenuti, segno di fiducia dei mercati nella solidità del Paese. È un quadro positivo. Per proseguire su questa strada resta aperta la questione decisiva di migliorare la produttività, investendo massicciamente in settori e tecnologie innovative, destinate a modificare in profondità i processi produttivi che ne hanno bisogno. Gli scenari aperti dall’Intelligenza Artificiale, così come dalle nuove composizioni delle forme di produzione e utilizzo di energia, non possono e non debbono trovarci impreparati. A questo si aggiunge un dato demografico che non possiamo ignorare: oggi l’Italia ha una popolazione di 58 milioni di abitanti, ma senza l’apporto dell’immigrazione saremmo circa 8 milioni in meno, con una struttura della popolazione contraddistinta dal fenomeno della denatalità da una parte e dell’invecchiamento dall’altra. È un tema che rende ancora più cruciale e urgente investire sul capitale umano, sull’inclusione e sulla capacità di attrarre nuove energie e risorse dall’esterno. Come Cavalieri del Lavoro avvertiamo la responsabilità non solo di contribuire alla crescita del sistema produttivo, ma anche di indicare temi e questioni che riteniamo cruciali per lo sviluppo e l’avanzamento civile ed economico del Paese. Nei nostri convegni nazionali degli ultimi anni abbiamo approfonditamente discusso della sostenibilità come condizione essenziale dello sviluppo, delle opportunità della transizione digitale e tecnologica, del lavoro in forte e continua evoluzione ma punto fermo della dignità individuale e dell’integrazione sociale, e da ultimo dell’Europa come unico orizzonte possibile di libertà, democrazia e sicurezza. Signor Presidente, lo dico facendo mie le sue straordinarie parole: “l’Europa è, al tempo stesso, necessità e responsabilità. Le forze imprenditoriali e quelle sociali, il mondo della cultura e la società civile europea devono Enrico Zobele, Vice Presidente Federazione Nazionale dei Cavalieri del Lavoro BUON LAVORO via maestra per coesione e sviluppo G di Enrico ZOBELE
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