Civiltà del Lavoro, n. 4-5/2025

26 PRIMO PIANO Civiltà del Lavoro | settembre • ottobre 2025 ALESSANDRO BELLUSCI Matematica per l’Ingegneria Quali emozioni ha provato al Quirinale? Mi sono reso davvero conto di quanto stava per accadere solo nel momento in cui ho incrociato lo sguardo del Presidente della Repubblica, che mi attendeva sul palchetto per premiarmi. In quel momento ho sentito il proverbiale cuore in gola. E sono rimasto molto sorpreso quando ha deciso di parlarmi per congratularsi della mia scelta universitaria, che ha definito una “scelta di futuro”. Ha scelto Matematica per l’Ingegneria al Politecnico di Torino. Quali sono le applicazioni di questo settore disciplinare? Il mio corso di laurea vuole superare la tradizionale divisione tra scienze pure e scienze ingegneristiche. Infatti, mi fornirà una formazione solidissima su tutte le discipline di base – la matematica in particolare – ma orientate ai settori di maggior interesse tecnologico: l’analisi statistica, i metodi di ottimizzazione, l’Intelligenza artificiale, il quantum computing. Istituti di ricerca, aziende, università. Se potesse scegliere, dove vorrebbe lavorare? Sicuramente l’università. Si tratta dell’unico ambiente in cui potrei coniugare due attività che io amo molto: da un lato la ricerca, dall’altro il confronto con i giovani e l’insegnamento. Tutte le volte che mi sono trovato a tenere una lezione o ad aiutare dei compagni in difficoltà, ho sempre sentito che avrei voluto farlo per tutta la vita. Ha partecipato a diverse Olimpiadi scolastiche. Le piace la competizione? Mi piace la competizione con me stesso; essere migliore degli altri non mi interessa affatto. Ho partecipato a Olimpiadi di quasi tutte le materie, ma sempre con lo spirito di mettermi in discussione e capire quali fossero le mie reali competenze. In effetti, per vincerne più di qualcuna avrei dovuto concentrarmi solo su certe discipline e rinunciare a tutte le altre. Sport e musica sono le sue passioni. Continuerà a coltivarle durante gli studi universitari? Certamente: è anche grazie all’attività fisica e allo studio della chitarra classica che ottengo la lucidità mentale e il benessere necessari a studiare con profitto. ALICE BORDET Medicina e Chirurgia in lingua inglese Qual è il ricordo più bello della giornata al Quirinale? Potrà apparire sorprendente, ma il momento che ho preferito è stato dopo la cerimonia, quando tutti si sono alzati ed è rimasto il tempo di scambiare qualche parola con persone che altrimenti non avrei mai incontrato: Cavalieri, autorità, perfino il Prefetto della mia città! Studia Medicina e chirurgia in lingua inglese all’Università di Bologna. Quando nasce questa sua passione? All’origine della mia scelta sta probabilmente l’altra mia grande passione: la lettura. Ho avuto la fortuna di imbattermi in un testo magnifico, “Pappagalli verdi”, del fondatore di Emergency Gino Strada. Grazie a quell’incontro, ho intrapreso i miei studi universitari con il sogno, forse ingenuo ma sincero, di diventare medico umanitario. In che modo vorrebbe dare il suo contributo nella professione medica? Voglio impegnarmi a rendere il mondo un posto migliore: una meta ambiziosa ma raggiungibile per innumerevoli sentieri. Tanto un laboratorio di ricerca quanto una corsia ospedaliera mi paiono dei buoni punti di partenza; ad oggi, la mia unica certezza è il desiderio di vivere almeno un’esperienza al servizio di una Ong. Italia, Europa … Dove si immagina nel suo futuro? Essendo francese per metà, mi sento profondamente europea; sono inoltre convinta che lo stile di vita del nostro Vecchio Continente sia privilegiato e da privilegiare. Per questi motivi, vedo l’Europa e in special modo i miei due paesi d’origine come le basi della mia vita futura, senza però escludere missioni umanitarie in zone di crisi. Nel suo curriculum spiccano tante attività di volontariato. Ci racconta le esperienze più significative? Da diversi anni, mi piace cogliere le occasioni per dare una mano attorno a me. Nella mia città, sono tesserata Arci e ho partecipato più volte al progetto di volontariato “Magliette gialle”, organizzato ogni estate dal Comune. Durante le vacanze, sono partita anche per due campi di Libera Terra e per un’esperienza di volontariato europea in Francia. Queste esperienze mi hanno insegnato il piacere di sentirsi utile assieme agli altri. “AMO LA RICERCA E IL CONFRONTO SOGNO DI DIVENTARE PROF” “VOGLIO IMPEGNARMI A RENDERE IL MONDO UN POSTO MIGLIORE”

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