Civiltà del Lavoro, n. 4-5/2025

39 FOCUS Civiltà del Lavoro | settembre • ottobre 2025 A distanza di quasi sei mesi dal Liberation Day, gli accordi raggiunti con l’Unione europea sul 15% di dazi sono a mio parere tollerabili te finale sarà presumibilmente ripartito fra costruttori, importatori e consumatori/clienti finali. Il settore delle macchine utensili, al quale Prima Industrie appartiene con i suoi sistemi laser e di lavorazione della lamiera, pur in una fase di rallentamento indotta dai mercati tedesco e cinese, mi pare si stia dimostrando molto resiliente sul tema dei dazi statunitensi. A metà settembre ho visitato la fiera Fabtech a Chicago, dove ho avuto modo di incontrare numerosi clienti e concorrenti e debbo dire che il tema dei dazi non è stato uno dei principali argomenti di conversazione. Tutti sembravano stupiti dalla presenza di una quindicina di costruttori cinesi (i dazi con la Cina sono al 30%) e la battuta che circolava era che i dazi li avrebbe pagati il governo cinese. Prima Industrie, che da tre anni è la più grande azienda di macchine utensili in Italia, ha una presenza consolidata e importante sul mercato americano, che rappresenta oggi oltre il 35% del proprio giro d’affari. Una parte del fatturato americano viene già realizzata in loco nello stabilimento di Minneapolis e attraverso le attività di servizio svolte dal nostro headquarter di Chicago, mentre la parte più rilevante è esportata dai nostri stabilimenti in Italia e Finlandia. Su questa parte il tema dei dazi e dell’indebolimento del dollaro è stato affrontato con un intervento sui prezzi e sulle condizioni di fornitura. Anche in considerazione del nostro posizionamento nella fascia alta di mercato (macchine laser tridimensionali e sistemi flessibili per la lavorazione della lamiera) non ci attendiamo al momento un impatto significativamente negativo sulle nostre attività americane. In conclusione, riteniamo sostenibile la situazione attuale, auspicandone stabilità, anche in relazione alla mancanza di concorrenti locali. Italia, Germania e Giappone, ovvero i tre principali paesi esportatori negli Stati Uniti di macchine utensili, sono sullo stesso piano in termini doganali (anzi, teoricamente potrebbero trarne vantaggio rispetto a Cina e Svizzera). Il mercato americano non dà al momento segnali di rallentamento e, anzi, alcuni settori quali aerospace e data centers sono in grande sviluppo. Il fatto che la nostra economia non possa fare a meno del mercato Usa non ci deve frenare nella ricerca di mercati alternativi (che forse sarebbe meglio definire aggiuntivi). L’India, ad esempio, ha un grande potenziale inespresso da 20 anni e pare stia finalmente decollando. L’Arabia Saudita sta facendo grandi investimenti. Il Vietnam è l’economia emergente nel mercato Asean. Quindi il mondo presenta grandi opportunità e sono certo che il talento delle imprese italiane sarà in grado di coglierle. Gianfranco Carbonato è stato nominato Cavaliere del Lavoro nel 2007. È fondatore e presidente di Prima Industrie , a capo di un gruppo leader a livello mondiale nel settore delle macchine laser e per la lavorazione della lamiera, delle sorgenti laser, dell’elettronica industriale e dell’additive manufacturing. Oltre 1.900 dipendenti, con stabilimenti produttivi in Italia, Finlandia, Cina e Stati Uniti e una vasta rete distributiva in tutto il mondo Giga Laser Next

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