82 LIBRI Civiltà del Lavoro | settembre • ottobre 2025 l termine utopia è la maniera più comoda per liquidare quello che non si ha voglia, capacità o coraggio di fare. Un sogno sembra un sogno fino a quando non si comincia da qualche parte, solo allora diventa un proposito, cioè qualcosa di infinitamente più grande». Trovo particolarmente utili queste parole di Michele Ferrero, Cavaliere del Lavoro e tra i fondatori d’impresa probabilmente più emblematici della storia del nostro Paese, perché esse esprimono in modo limpido e diretto uno dei tratti imprescindibili di chi fa impresa e, in particolare, di chi la crea: il coraggio del primo passo e di tutti quelli successivi. La determinazione che conduce un mero sogno a tradursi in concreto proposito fa emergere anche un’altra virtù fondamentale del leader: sapersi assumere la responsabilità di decidere rapidamente. Chi guida un’azienda lo sa bene, il momento della decisione è inevitabilmente un momento di solitudine. Lo ricordava con magistrale chiarezza Sergio Marchionne, anch’egli illustre Cavaliere del Lavoro, in un suo intervento all’Università Bocconi di Milano nel 2013. «Un vero leader deve decidere da solo e non c’è niente di più pauroso che riconoscere il fatto che sei solo, perché in quel momento la responsabilità e il peso delle decisioni che stai prendendo ti gravano, e ti rendi conto che non hai spazio per coprirti, perché sei solo tu e la cosa da decidere. La prima volta che succede fa paura, per gli incoscienti no, per le persone che hanno una coscienza è il momento più pauroso nel crescere come leader. Ma poi uno si abitua». L’idea non basta. Il primo passo è fondamentale, ma deve essere accompagnato da determinazione, senso di responsabilità, fermezza, passione ed etica. Solo se si è corretti, se si fa buona impresa, è possibile andare lontano. Il volume Fondatori d’impresa. Storie di Cavalieri del Lavoro è dedicato a chi ha fatto proprio questo: ha iniziato e ha saputo andare lontano. E spesso ha cominciato dal nulla o quasi. Tra i 124 protagonisti raccolti in questo libro c’è chi è partito da un’officina, da un garage, da una piccolissima attività. Da lì hanno costruito qualcosa che ha avuto un impatto duraturo, non solo economico ma anche sociale, culturale, territoriale. Essere fondatori significa saper immaginare il futuro. Significa anche, e soprattutto, saper assumere rischi. In ogni intervista, questa capacità di visione e questo coraggio emergono con forza: la scelta di lasciare un posto sicuro per inseguire un’intuizione; la decisione di scommettere in un’area depressa, di puntare su una tecnologia fino ad allora poco esplorata e di reinvestire anche nei momenti di maggiore difficoltà, ben consapevoli che per consolidare l’azienda è impossibile fare pause ma è necessario crescere costantemente. Il futuro dell’impresa «I GAVETTA, VISIONE, CORAGGIO: fondatori che hanno saputo andare lontano Pubblichiamo la prefazione al volume di Maurizio Sella, Presidente emerito della Federazione Maurizio Sella, Presidente emerito della Federazione Nazionale dei Cavalieri del Lavoro
RkJQdWJsaXNoZXIy NDY5NjA=